Gruppo di FI all'Ars in tilt | Divisi tra pro e contro Miccichè - Live Sicilia

Gruppo di FI all’Ars in tilt | Divisi tra pro e contro Miccichè

Scoma: "Figuccia è in trattativa con altri partiti".

VERSO LE REGIONALI
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PALERMO – “Sulle prossime elezioni regionali Gianfranco Miccichè non si trinceri dietro un mandato del gruppo parlamentare per le sue azioni, che allo stato sembrano ondivaghe e cervellotiche. Il gruppo di Forza Italia non ha dato un mandato a lunga scadenza tanto da giustificare l’assenza di confronto di questi mesi”. Torna anche oggi sul tema delle prossime elezioni del 5 novembre il deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia. Nel mirino del parlamentare, che ha già dimostrato le sue simpatie per il candidato Nello Musumeci, c’è ancora una volta il coordinatore degli azzurri in Sicilia, che due giorni fa ha sospeso gli incontri sul nome del candidato alla Presidenza della Regione almeno fino a dopo Ferragosto.

“Sulla scelta del candidato presidente della regione serve maggiore condivisione e Miccichè – aggiunge Figuccia – in questo periodo sembra più un misantropo che colui che media o incontra i parlamentari e la base. Tenere i telefoni spenti a ferragosto, per Miccichè non è ammissibile. Non possiamo più perdere tempo anche perché le elezioni sono alle porte. Quindi lo sconsiglierei di starsene chiuso magari in qualche salotto. Quanto ad Alfano e Castiglione penso che dire di avere un candidato da sottoporre sia al centrodestra che al centrosinistra sia il pessimo modo di avviare un confronto. Tanto più che la gente non vuole sentire di trovarsi Alfano in coalizione. Oggi serve una politica che rompa con gli schemi del passato e con i suoi protagonisti, ma che metta al centro i giovani che fuggono dalla Sicilia, le imprese, le famiglie, i disoccupati e i licenziati”.

In difesa del coordinatore di Forza Italia è intervenuto un altro parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Savona: “Ho l’impressione che qualcuno abbia scambiato il movimento politico di Forza Italia per un suk dove vendere i propri prodotti gridando a più non posso. La polemica a tutti i costi come certificato di esistenza in vita, l’offesa gratuita a dirigenti d’alto calibro nel disperato tentativo di godere di un risalto mediatico espongono tutti noi che lavoriamo quotidianamente nel silenzio e nel senso di responsabilità ad un ludibrio inaccettabile. Miccichè non è soltanto il coordinatore regionale di Forza Italia (ruolo che già da solo meriterebbe il rispetto di ogni dirigente di partito), ma è il soggetto delegato dal Gruppo Parlamentare di Forza Italia all’Ars ad effettuare tutte le trattative utili alla individuazione di un candidato presidente che guidi una coalizione di centrodestra vincente. Chi non condivide ha tutto il diritto di dissentire, nelle sedi adeguate. Altrimenti ha il diritto di uscire dal Partito, cosi come noi abbiamo tutto il diritto di non vergognarci di leggere i giornali”.

“Dentro Forza Italia non ci sono i contrasti di cui si è parlato in questi giorni. Il 99 per cento dei parlamentari regionali condivide la linea di Gianfranco Micicchè. È solo Vincenzo Figuccia che è uscito fuori dal coro con un atteggiamento provocatorio. Apprendiamo con stupore che è in trattativa con altri partiti e che sarebbe pronto a candidarsi con l’Udc o con il movimento di Nello Musumeci. Non è quindi legittimato a parlare per conto di Forza Italia. Non è la prima volta che Figuccia si comporta così: eletto nell’Mpa, da cui e’ stato espluso, e’ transitato in Forza Italia”. Lo ha detto Francesco Scoma, vice commissario regionale di FI, replicando alla notizia di malumori interni al partito. “D’altronde – sottolinea Scoma – l’episodio di Sabrina Figuccia, sorella del deputato che, tradendo i nostri elettori, non ha aderito al gruppo di Forza Italia al Comune, ci fa capire a che punto è arrivato il comportamento di questa famiglia”.

Intanto, Angelino Alfano ha fatto sapere ai suoi interlocutori (Pd e centrodestra) che per sciogliere le riserve ci vorranno ancora dei giorni, probabilmente tutta la prossima settimana in cui Area popolare proverà l’ultimo blitz sia con i Dem che con Forza Italia per strappare non solo la candidatura per palazzo D’Orleans, ma un’intesa più ampia che possa offrire garanzie per il futuro in vista della ‘battaglia’ sulla legge elettorale con cui andare alle urne nel 2018.


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