Guardia costiera, fermato in flagranza un pescatore di frodo

Guardia costiera, fermato in flagranza un pescatore di frodo

Il controllo è proseguito all’interno di una nota pescheria.

RIPOSTO. Un’intensa attività di controllo effettuata dai militari della Guardia Costiera di Riposto durante il weekend, si è conclusa con il recupero di 122 esemplari di Ricci di Mare e 44 “occhi di bue” e con il sequestro dell’attrezzatura subacquea utilizzata illegittimamente per la pesca di frodo nelle acque antistanti il lungomare Edoardo Pantano.
Al trasgressore, monitorato durante la fase dell’immersione e fermato mentre caricava il provento della pesca illecita nella propria autovettura, è stata elevata una sanzione amministrativa di mille euro e il sequestro delle attrezzature subacquee, compresa l’apparecchiatura di respirazione (bombole).

Gli esemplari di ricci e di occhi di bue ancora vivi e vitali, dopo visita sanitaria dell’ASP, sono stati subito rigettati in mare e restituiti così al proprio delicato ecosistema.

Altresì, il controllo, proseguito all’interno di una nota pescheria ripostese ha condotto a rinvenire “polpa di ricci di mare” conservata in 88 bicchieri, per un totale di circa 6 chili, di cui il titolare non ha saputo dimostrare la provenienza legale. Pertanto è stato posto sotto sequestro, insieme ad ulteriore prodotto ittico vario, anch’esso privo di tracciabilità indicante la provenienza.

Il prodotto ittico sequestrato, per un totale di circa mezzo quintale, tra cui alici, gamberi sgusciati, sarde sfilettate, pesce spada e cernia, era conservato all’interno di celle frigorifere in buste di plastica e cassette varie, e dopo visita sanitaria dei veterinari dell’Asp di Giarre, è stato giudicato “non idoneo al consumo umano” e pertanto ne è stata disposta la distruzione immediata. Al titolare della pescheria è stato altresì elevato un verbale amministrativo di 1500 euro per la violazione delle normative comunitarie in materia di tracciabilità della filiera del prodotto ittico.
I controlli, volti al contrasto di questo tipo di attività dannosa come il prelievo indiscriminato di specie ittiche dal nostro mare, proseguiranno al fine di garantire una corretta fruizione del mare improntata al rispetto della normativa vigente in materia di pesca nonché nel rispetto dell’ambiente marino e delle risorse.

“A tal fine si rammenta” – dichiara il Comandante della Guardia Costiera ripostese – “che la normativa nazionale vieta la pesca sportiva subacquea con le bombole e che il numero massimo di ricci di mare – “echidermi” – prelevabili in apnea è inferiore a 50 unità. Tale pesca sportiva sbacquea in apnea può comunque essere esercitata durante tutto l’anno tranne nel periodo dall’1 maggio fino al 30 giugno. Ciò ai fini della tutela degli equilibri degli ecosistemi marini cui tali organismi contribuiscono in maniera determinante”.


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