Guerra in Ucraina, già arrivati in Europa 300 mila profughi - Live Sicilia

Guerra in Ucraina, già arrivati in Europa 300 mila profughi

L'annuncio della commissaria Ue agli Affari Interni. I primi arrivi in Italia. Disponibilità dai sindaci siciliani

“Dobbiamo prepararci” all’arrivo di “milioni di rifugiati”, dice la commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, al Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno Ue che discute dell’emergenza rifugiati legata alla crisi ucraina. Secondo le sue stime “finora almeno 300 mila ucraini sono entrati nell’Ue”.
Ed “è il momento di usare la direttiva per la protezione”, che “è in agenda, per dare la giusta protezione” a chi fugge dall’Ucraina”. La direttiva non è mai stata applicata e la Danimarca non vi partecipa. Lo strumento dà protezione immediata e temporanea agli sfollati promuovendo, senza quote obbligatorie, un equilibrio degli sforzi tra i paesi Ue.

Nel frattempo stanno arrivando in Italia i primi profughi in fuga dall’Ucraina assediata. I profughi arrivano in bus, con i pullmini e le auto private, alcuni in aereo dai paesi confinanti. Sono già varie decine se non centinaia, soprattutto donne, anziani, bambini, coloro che sono già arrivati in Italia e che provano a ricongiungersi con familiari. E’ difficile avere numeri certi delle persone che sono riuscite a salire in macchine o pullman e passare le frontiere. Qualcuno sta cercando di prendere un aereo dai Paesi vicini, come la Slovacchia, mentre altri connazionali hanno allacciato contatti con i parenti per raggiungere la penisola, ma sono ancora bloccati.

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Nelle Regioni è già scattata la macchina dell’accoglienza, in attesa delle linee guida nazionali e delle decisioni che scaturiranno dal vertice dei ministri riuniti a Bruxelles. In ogni caso, già domani diverse prefetture, come Bologna e Firenze, hanno convocato riunioni per organizzare concretamente la gestione.

E l’Italia, ha assicurato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è pronta a fare la sua parte: “per me la solidarietà è stato sempre un punto fermo della nostra agenda europea e a maggior ragione ora daremo la massima solidarietà a un popolo che sta soffrendo. L’Italia sarà tra i Paesi” ad applicare questo principio “anche con redistribuzione sui nostri territori”, ha detto il titolare del Viminale a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles. E i ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio hanno intanto annunciato di essere impegnati per “attivare corridoi speciali per i minori orfani, perché al più presto ed in sicurezza possano raggiungere il nostro Paese”.

Non ci sono ancora flussi organizzati, ma la catena dell’accoglienza dei profughi è in moto, attraverso canali informali, spontanei. In Trentino già sabato sono arrivate sei persone, due famiglie, e in giornata ne sono arrivate altre. Di centinaia di rifugiati già arrivati o in arrivo in Veneto ha parlato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto. “C’è chi si è fatto raggiungere al confine – ha riferito – da amici e parenti partiti dal Veneto per poi essere portati in regione. Altri hanno organizzato piccole comitive con destinazioni ben precise, ovvero da chi sapevano potesse dargli ospitalità, altri ancora hanno usato la propria auto per mettersi in salvo con la famiglia”. Domenica mattina invece a Trieste è transitato un autobus con targa ucraina, con una cinquantina di persone a bordo, donne e bambini e due uomini, di cui uno è l’autista.

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Ad attendere il bus, le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, che hanno effettuato controlli. Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al Nord tra Brescia, Vicenza e Milano. Sul parabrezza, la scritta ‘Cherkasy -Genova, attraverso Kyiv, Zhytomyr, Rivne, Ternopil, Lviv’. Qualcuno è diretto anche a Roma. Nella serata di ieri un altro bus ha raggiunto Piacenza e ha lasciato scendere vicino all’autostrada una quarantina di donne, con bambini tra cui uno di nove mesi. Anche in questo caso diversi avevano persone ad attenderli. Una badante residente a Bobbio ha potuto riabbracciare la figlia e la nipotina e persone si sono attivate per reperire carrozzina e lettino. Questo pullman avrebbe superato il confine tra Ucraina e Polonia, impiegando 10 ore e chi ha viaggiato ha pagato 250 euro a testa. Spesso in questa prima fase ci sono persone ucraine che risiedono da anni in Italia e che stanno facendo da collettore tra i profughi, le famiglie e le istituzioni.

La disponibilità dei sindaci siciliani della Lega

“La Sicilia è terra di ospitalità vera ed è pronta a dimostrarlo anche in questa triste occasione. Come sin da subito dichiarato dal nostro leader Matteo Salvini, bisogna offrire vicinanza e solidarietà alla popolazione ucraina”. Lo dice Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e coordinatrice della Commissione Libe. “I nostri comuni sono pronti ad accogliere i profughi ucraini, aprendo le proprie porte ad una popolazione che vive ore drammatiche. Insieme ai nostri cittadini offriremo ospitalità, cura e protezione a chi fugge dalla guerra, soprattutto a donne, bambini e anziani”, aggiungono Anastasio Carrà, sindaco di Motta Sant’Anastasia, Francesco Di Giorgio sindaco di Chiusa Sclafani, e Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo. “La comunità della Lega c’è per l’accoglienza reale e non per foraggiare il business dei criminali. Noi ci siamo quando conta, con i fatti, a differenza di chi fa falsa retorica”, conclude l’europarlamentare della Lega.

La proposta di accoglienza dei profughi di Priolo Gargallo

Ieri il sindaco di Priolo Gargallo (Sr), Pippo Gianni, ha presentato all’Anci nazionale e regionale: accogliere due famiglie provenienti dall’Ucraina in ogni comune d’Italia. “Visto che i Comuni in Italia sono 7904 – sottolinea Pippo Gianni – potremmo dare ospitalità ad oltre 15mila famiglie che si trovano in difficoltà e necessitano di accoglienza e di conforto. Non possiamo mostrarci disinteressati rispetto a quanto sta succedendo in Ucraina e dobbiamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità, nella speranza che si arrivi presto ad una soluzione pacifica”.

Profughi nelle ex basi Nato, accolta la proposta del sindaco di Comiso

Le ville dell’ex base della Nato di Comiso potrebbero ospitare i profughi ucraini. La sindaco, Maria Rita Schembari, ha risposto positivamente alla proposta di Salvo Liuzzo, componente del comitato nazionale di Italia Viva e dirigente locale del partito, che ha lanciato la proposta di ospitare presso gli alloggi della ex base Nato, i profughi ucraini. “Accogliamo la proposta di Liuzzo – ha detto Schembari – lo avevamo già fatto l’anno scorso per i profughi afghani. Non ci sarebbe motivo di non ascoltare questo buon consiglio da parte dell’amico Liuzzo e di non aprire le porte anche agli ucraini, seguendo naturalmente tutti i dovuti passaggi. Mi inorgoglisce sapere che molti miei concittadini e addirittura alcuni albergatori in queste drammatiche ore si sono resi disponibili ad ospitare famiglie ucraine con bambini”.

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