E’ protesta dei cittadini contro il progetto di un hub addestrativo del ministero della Difesa di oltre 33 chilometri quadrati che dovrebbe sorgere tra i comuni di Gangi, Sperlinga e Nicosia, con la creazione di un deposito di armi, automezzi e munizioni nella zona artigianale dismessa di Sperlinga, e la trasformazione di alcuni edifici comunali in caserme per ospitare i militari.
Alcuni cittadini, contrari al progetto, si sono costituiti in comitato dopo che lo scorso 8 maggio i sindaci dei tre comuni interessati hanno stipulato un accordo, della durata di 30 anni, di collaborazione con il ministero della Difesa.
“La decisione è stata presa dai tre sindaci senza minimamente consultare la popolazione”, dicono i rappresentanti del comitato ‘Identità e sviluppo’ che sottolineano come “l’accordo non ha nessuna validità, perché questo tipo di autorizzazioni dipendono dal Comitato misto paritetico regionale”.
Nel comitato, che ora ha avviato una raccolta di firme e una petizione online, confluiscono diverse associazioni di Nicosia e allevatori di Gangi Nicosia e Sperlinga.
“L’hub addestrativo provocherà la scomparsa di quasi una ventina di piccole e medie aziende agricole e di allevamento; la crisi del settore caseario, dal momento che non vi saranno più pascoli disponibili, Una comunità, quella di Santa Venera, costituita da una trentina di famiglie, dovrà sparire – dice Stefano Vespo del comitato – Oltre alle innegabili ripercussioni sul turismo, altra vocazione del territorio. Come ad esempio per Sperlinga, che avrà l’hub a un chilometro di distanza e il deposito ai piedi del paese; durante le esercitazioni i colpi di mortaio saranno insopportabili e la viabilità sarà quasi completamente impedita: questo rappresenta la fine del turismo per il paese”.
Secondo il comitato “la decisione ha completamente ignorato che le aree del bosco di Sperlinga e del Monte Zimmara sono aree di riserva e zone speciali di conservazione e prima di essere destinate a diventare poligoni di tiro necessitano di una valutazione ambientale attenta”.