PALERMO – Il caso di Corleone è solo uno dei tanti scoperti dai carabinieri del Nas. I militari stanno acquisendo gli elenchi delle persone vaccinate in tutti i centri siciliani. L’input è arrivato dal comando generale che ha chiesto un controllo a tappeto. Tra i furbetti ci sarebbero amministratori locali, prelati, rappresentanti delle forze dell’ordine. Si parla anche della compagna di un ex magistrato.
Man mano che emergono presunte irregolarità (finora sarebbero circa 500 i casi sospetti) viene trasmessa una nota informativa alle Procure di competenza. Così è accaduto a Corleone (gli atti sono finiti in Procura a Termini Imerese e il sindaco Nicolò Nicolosi si è dimesso), e prima ancora a Petralia Sottana, Polizzi Generosa (per restare in provincia di Palermo), ma anche a Gibellina in provincia di Trapani, Messina e Ragusa.
Una nota è finita anche in Procura a Palermo e riguarda alcuni furbetti del vaccino che avrebbero scavalcato il turno a Villa delle Ginestre e al Policlinico.
La magistratura sta valutando che tipo di ipotesi di reato contestare. Si va dal falso, commesso nel momento in cui si dichiara in autocertificazione di fare parte di una delle categoria che ha diritto alla priorità, fino all’ipotesi di peculato per avere usato impropriamente un bene.
Ai ‘furbetti’ il vaccino sarebbe stato somministrato senza che fossero inseriti nella categoria a cui spetta la priorità. In molti si difendono dicendo di avere ricevuto dosi che altrimenti sarebbero andate perdute perché alcune persone seppure convocate non si erano presentate.