I bambini di Palermo ricordano Paolo Borsellino - Live Sicilia

I bambini di Palermo ricordano Paolo Borsellino

I cittadini di domani sono stati i protagonisti di una mattina dedicata al ricordo e all’educazione.
COLORIAMO VIA D'AMELIO
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Palermo – L’Albero della Pace circondato da bambini e bambine con le loro magliette colorate. Le istituzioni che un giorno dovranno passare loro il testimone. È il giorno della commemorazione di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, uccisi nella strage di Via D’Amelio il 19 luglio 1992. 

Qui si è svolta l’iniziativa Coloriamo Via D’Amelio, tra letture e animazioni per alunni e alunne. I cittadini di domani sono stati i protagonisti di una mattina dedicata al ricordo e all’educazione.

“Lì dove c’è stata un’esplosione, adesso esplodono le fronde di un albero” ha detto Barbara Floridia, Sottosegretario di Stato per l’istruzione. E ha aggiunto: “A scuola si insegna a essere uomini e donne capaci di avere coraggio, facendo il proprio dovere”.

Nel corso della manifestazione è stata presentata la sesta edizione del concorso nazionale “Quel fresco profumo di libertà”, ideato dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa ogni anno propone agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado un tema di rilevanza sociale da sviluppare in un elaborato finale. 

La professoressa Maria Tomarchio si è soffermata sull’oggetto del concorso: “la qualità delle relazioni che i soggetti costruiscono quotidianamente nei diversi contesti di vita sociale (…) protagonisti e parte attiva di un tessuto collettivo aperto inclusivo coeso e fondato sulla responsabilità e la partecipazione”.

Salvo Piparo ha letto “Palermo 64 righe” di Annabella Di Vita: un affresco della città “rammendata”, che “a volte è scirocco: ti sfianca e non ti fa respirare e non ti fa ragionare. La mastichi come un’oliva. È pietra pomice che raschia il catrame. Palermo è fatta a spicchi, si succhia come il cedro assieme al sale: il primo assaggio ti dà un brivido aspro, il secondo morso ti sorprende, più vai avanti e più la gusti. Palermo ti afferra comunque e si afferra coi denti”. 

Le parole dell’attore riecheggiano nell’aria afosa, davanti al palazzo in cui abitavano la madre di Paolo Borsellino, Maria Pia Lepanto, e la sorella Rita. 

In chiusura si è parlato di scuola, territorio ed educazione alla legalità democratica. Maurizio Carandini, dirigente dell’Istituto Comprensivo Valenza “A”, ha ricordato Rita Borsellino e ha sottolineato la necessità di conoscere e non dimenticare, perché “la memoria non mente mai”.


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