"A rischio i condoni edilizi| Cammarata non mi tutelò" - Live Sicilia

“A rischio i condoni edilizi| Cammarata non mi tutelò”

L'ex vicesindaco Pippo Enea

Parla l'ex assessore comunale all'Edilizia privata Pippo Enea che lancia l'allarme sul pericolo prescrizione dei condoni edilizi: "In via Ausonia era il caos, c'era un sistema di collusioni e favori. Cammarata? Non mi tutelò fino in fondo nel tentativo di mettere a posto le cose".

PARLA L'EX ASSESSORE ENEA
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PALERMO – “I condoni edilizi del 1985, del 1994 e del 2003 sono a rischio prescrizione, Leoluca Orlando intervenga subito”. A lanciare l’allarme è Pippo Enea, ex vicesindaco di Palermo ma soprattutto ultimo assessore all’Edilizia privata dell’era Cammarata, un settore dell’amministrazione comunale finito recentemente al centro di uno scontro tutto interno a Palazzo delle Aquile fra l’attuale giunta e il dirigente Serafino Di Peri. Ma a finire nell’occhio del ciclone è stata l’intera Edilizia privata, additata come ufficio poco efficiente, dall’archivio per il condono disastrato e al centro di un’indagine interna di piazza Pretoria su rateizzazioni, fideiussioni e sanatorie. “Tutto previsto per legge”, si difende Enea che rivendica anche il tentativo di aver provato a mettere ordine negli uffici.

“Quando sono arrivato all’Edilizia privata a ottobre del 2010 – dice l’ex assessore – ho trovato tantissime anomalie: pochi dipendenti, uffici frequentati da persone esterne che rallentavano le attività, interferenze: praticamente il caos, misto a un sistema di collusioni e favori. Per questo ho avviato tutta una serie di iniziative, fra cui quel front office di cui ora si vanta l’attuale amministrazione che non sta facendo altro che realizzare alcune delle mie proposte”. Fra queste anche lo spostamento in via Ausonia dei tecnici che mancano all’appello.

“Al mio insediamento – spiega Enea – ho fatto una riunione con dirigenti, funzionari e posizioni organizzative per capire cosa mancava negli uffici e ne è venuto fuori che servivano 150mila euro per l’acquisto di attrezzature e mobilio, lo straordinario ma soprattutto altre 87 unità tra tecnici e amministrativi che ci avrebbero consentito di portare gli introiti, fra condono, oblazioni e concessioni, da 8,5 milioni l’anno a 17,5, cifre ben lontane da quella di 35 annunciata da Orlando che non si capisce da dove prenderebbe tutti questi soldi”. Peccato, però, che la giunta Cammarata nell’assestamento di bilancio del novembre 2010 stanzi appena 25mila euro, neghi lo straordinario e riduca le nuove unità prima a 42 e poi addirittura a 24 di cui, però, 10 part time e due prossimi alla pensione. “A conti fatti – recrimina l’ex assessore – avevamo 17,5 unità in più che ci sono persino arrivate in ritardo e sono entrate a regime praticamente negli ultimi tre mesi della sindacatura. E tra intoppi vari, ho potuto spendere i 25mila euro solo a fine 2011. La verità è che ho sempre trovato un grande ostruzionismo, perché sia a destra che a sinistra non volevano che si mettesse ordine all’Edilizia privata, c’erano troppi interessi, come quando chiesi lo spostamento di alcuni tecnici imboscati nelle segreterie dei consiglieri comunali e fui attaccato da tutti. Da Cammarata mi sarei aspettato una maggiore tutela, e sul perché quelle unità non siano mai arrivate bisognerebbe chiederlo all’allora direttore generale”.

Ma Enea punta il dito anche contro le interferenze interne agli uffici. “Gli impiegati erano disperati perché non riuscivano a lavorare, erano continuamente disturbati o da soggetti esterni o addirittura da impiegati comunali degli altri uffici che venivano a chiedere qualcosa. Fui costretto a diramare una direttiva per impedire a chiunque l’accesso, se prima non parlava con me. E questo mi attirò parecchie antipatie. Il problema è che bisognava blindare gli uffici, visti anche i furti, e riunire in un unico soggetto, ovvero l’Edilizia privata, gli archivi presenti anche al Centro storico e al Suap. Inoltre c’erano le pratiche ‘navetta’, che non si potevano tracciare e che si smarrivano. Insomma, il caos”.

Adesso, però, l’ex vicesindaco lancia l’allarme sui condoni: “Da assessore feci più di una riunione proprio per affrontare il problema delle possibili prescrizioni, che potrebbero scattare nel caso in cui Orlando non intervenga. La mia non è una polemica verso l’attuale primo cittadino, ma solo un invito a intervenire al più presto perché, se scattasse la prescrizione, il Comune si ritroverebbe con i buchi nel bilancio”. Anche se, numeri alla mano, non sembra che i palermitani siano così entusiasti che le pratiche arretrate delle sanatorie vengano portate a termine: basti pensare che su migliaia di lettere inviate nel 2011 da via Ausonia a chi aveva presentato un’istanza perché questa venisse completata, in pochissimi hanno risposto. Un’anomalia forse spiegabile col fatto che molti abusi, oggi, non verrebbero sanati viste le regole più stringenti intervenute col tempo, mentre secondo i tecnici di via Ausonia sono in moltissimi a non sapere che la sanatoria, e pertanto l’abilitabilità, è effettiva solo al termine dell’iter burocratico e non viene rilasciata in seguito alla semplice presentazione della domanda.

“L’abuso edilizio è un reato penale – replica l’attuale assessore Agata Bazzi – e in quanto tale, secondo me, non va in prescrizione, il che vale anche per il condono. Ovviamente approfondiremo l’argomento con l’ausilio dell’avvocatura comunale”.

Twitter: @robertoimmesi


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