Bellolampo, il M5S attacca: | "Crocetta vuole l'inceneritore" - Live Sicilia

Bellolampo, il M5S attacca: | “Crocetta vuole l’inceneritore”

Il sindaco smentisce qualsiasi ipotesi di inceneritore a Bellolampo, paventata dai deputati regionali grillini che avevano attaccato Crocetta. Toti Lombardo: "Da Ciaccio solo eco-balle".

ORLANDO: "NON SI FARA'"
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PALERMO – L’inceneritore a Bellolampo non si farà. A ribadirlo, con un comunicato stampa, è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che stempera così le polemiche nate da una denuncia dei deputati regionali grillini che, in una nota, paventavano il pericolo che il governo Crocetta volesse costruirne uno nella discarica del capoluogo.

Il tutto nasce proprio da un comunicato dei pentastellati. “In un verbale del 3 gennaio scorso – si legge nella nota dei grillini – relativo alla ‘realizzazione degli impianti e delle infrastrutture di completamento della piattaforma integrata di Bellolampo’, il responsabile unico del procedimento ‘rappresenta la necessità di determinare un quadro planimetrico dell’intera piattaforma di Bellolampo individuando anche un’area per la localizzazione di un impianto di valorizzazione termica del rifiuto residuale da Tmb’ (le note eco balle, ndr). In un verbale di qualche giorno prima – prosegue la nota – il responsabile unico del procedimento precisa che ‘l’impostazione progettuale…produrrà una frazione residuale secca che…dovrà essere inviata ad un impianto di valorizzazione energetica (es pirolisi o altro) da prevedere anche nell’ambito della medesima piattaforma di Bellolampo per il completamento del ciclo'”.

“La volontà della Regione – aveva tuonato il deputato Giorgio Ciaccio – appare evidentissima da questi documenti e mostra una netta continuità col governo Lombardo. Crocetta non può continuare a dire che non vuole l’inceneritore e demandare ai suoi sottoposti di procedere sottobanco nella realizzazione del primo step che invece porta in quella direzione: il Tmb, cioè l’Impianto di trattamento meccanico biologico che servirà a produrre le famose ecoballe”. “Il governo – aveva rincarato la dose il deputato Claudia La Rocca – deve fare chiarezza. Chi parla di raccolta differenziata non può parlare, al contempo, di distruzione termica della materia. Ci chiediamo perché si pensa alla costruzione di “impianti di valorizzazione energetica”, invece di impianti di estrusione a freddo per il recupero di gran parte dell’indifferenziato. E tutto ciò contrariamente a quanto previsto nelle direttive europee, che vedono recupero energetico e discariche agli ultimi due posti nella gerarchia della gestione dei rifiuti. Evidentemente la Sicilia è partita dall’ultimo gradino, ampliando le discariche e paventando la costruzione di inceneritori e simili”.

E il tutto, secondo i pentastellati, avverrebbe all’insaputa del sindaco Orlando e del suo assessore al Verde Giuseppe Barbera. Cosa che però i diretti interessati negano categoricamente. “Il progetto di cui si parla in quel verbale è un vecchio progetto elaborato dalla vecchia struttura Commissariale, che, come è noto, è stata sostituita dal 29 aprile di quest’anno dal nuovo Commissario, il Dirigente Marco Lupo – replica in una nota il Comune – che non solo ha manifestato di non condividere la scelta, ma ha più volte sottolineato di volersi strettamente attenere a quanto previsto dal Decreto sul Commissariamento senza altri programmi e progetti”. Insomma, una smentita in piena regola anche se dai toni assai cortesi. Il tutto sarebbe nato da un verbale redatto al termine del vecchio commissariamento, che comprendeva l’emergenza rifiuti di tutta la Sicilia e Bellolampo; commissariamento terminato col 2012 e che era stato affidato alla Protezione civile, tant’è che il rup in questione sarebbe proprio un funzionario di quell’ufficio. Rup che avrebbe sì elaborato un progetto, ma che conteneva più soluzioni diverse fra loro.

Lo scorso aprile, però, c’è stato il nuovo commissariamento (e solo per Bellolampo) affidato a Lupo, che ha messo da parte il progetto puntando sulla sesta vasca, sulla messa in sicurezza della quinta e sull’impianto di pretrattamento dell’umido, senza neanche comprendere il secco. Pericolo scampato, insomma, anche perché, come fa notare il sindaco Orlando, il terreno su cui sorge la discarica è comunale (98 per cento di Palazzo delle Aquile e 2 per cento della vecchia Amia). “Dubito – continua il sindaco – che qualsiasi scelta di questo tipo possa essere non dico attuata, ma anche solamente pensata, senza il consenso dell’Amministrazione comunale. E come è noto, la posizione mia e della Giunta è contraria alla realizzazione di un inceneritore”.

Ma ad intervenire è anche Toti Lombardo, figlio dell’ex presidente Raffaele: “Ciaccio quando si tratta di eco-balle non è secondo a nessuno- afferma il parlamentare del Partito dei Siciliani all’Ars – si cimenta in una ricostruzione dei fatti del tutto fantasiosa, tirando in ballo il governo presieduto da mio padre. Dimentica però che è stato proprio il Governo guidato da Raffaele Lombardo a dire no ad un piano folle che avrebbe trasformato la Sicilia nella patria della munnizza e dei termovalorizzatori. Un piano che, come tutti sanno ad eccezione del troppo inesperto Ciaccio, è stato è al centro di inchieste giudiziarie ed è finito nel mirino della Commissione Pecorella, che ha preso atto della posizione virtuosa assunta dall’allora presidente Lombardo e dalla sua Giunta. Infine – conclude il parlamentare – Ciaccio sostiene anche l’esistenza di una continuità politica sul ciclo dei rifiuti tra il governo Lombardo e quello attuale: io dico, magari ci fosse. Ma questo ovviamente è il mio pensiero, il pensiero di un cittadino che per fare politica concreta al servizio della gente non ha bisogno di ostentare alcuna stella”.

 


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