I migranti e Papa Francesco | Le parole 'troppo' sincere - Live Sicilia

I migranti e Papa Francesco | Le parole ‘troppo’ sincere

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    Forse si tratta di esibizionismo pseudoletterario, ma definire la crocefissione di Gesù Cristo “impalamento” è veramente pessimo. No, professore, niente giustifica una prosa del genere. Lei lo sa, l’impalamento era una forma di tortura che conduceva alla morte e che consisteva nell’infilzare l’orifizio anale o una zona limitrofa con un palo appuntito. Non aggiungo altro.

    Gentile Lettore, La ringrazio dell’osservazione. Avevo usato “impalare” nell’accezione estensiva in cui si usa, ad esempio, in medicina legale (“Qualsiasi conficcamento di punte acuminate in un corpo, indipendentemente dalla zona del corpo, dalla forma delle punte e dalle modalità dell’aggressione”); ma adesso, grazie a Lei, imparo che esiste un significato “principale” (riferito alla prassi asiatica) che rende improprio – o per lo meno inopportuno – l’uso del termine nel caso della crocifissione operata dai Romani.

    Sono certo che converrà con me che la morte di Gesù Cristo non è stato un evento su cui si possano esercitare “estensioni” descrittive a piacimento. E la prego di non sottovalutare che neanche lei, visto dal suo punto di vista così ammirato, può indulgere in “liberta” di stile nei confronti di ciò che è Sacro. P.S.: vista la sua disponibilità ad imparare, da oggi tenga a mente che Gesù Cristo non fu portato in obitorio per l’autopsia e che, quindi, il riferimento alla medicina legale suona come una ulteriore “accezione estensiva” di stile nei confronti dell’argomento.

    Egregio Augusto,
    Secondo una ricerca della Doxa negli ultimi cinque anni, che corrispondono al pontificato di Francesco, il numero di fedeli cattolici in Italia è crollato di quasi otto punti percentuali,ma papa Bergoglio non sembra preoccupato di questa catastrofe spirituale (anzi, continua a colpire duramente gli ordini religiosi più ferventi e con più vocazioni cosicché si aggraverà tale crollo).
    Ciò che lo preoccupa sembra essere il crollo del numero di migranti da quando al Viminale è arrivato Matteo Salvini, il quale peraltro sottolinea che la fine di questo illecito traffico di esseri umani (perché solo di questo trattasi, ma sua Santità in merito tace), significa il quasi azzeramento del numero di morti nel Mediterraneo.
    Per sua Santià i migranti rappresentano una specie di dogma di una nuova religione sociale, modello Teologia della liberazione. Con lui il cattolicesimo pare progressivamente sostituito da una religione globalista, comunisteggiante, tutta mondana, politically correct, non soprannaturale, tanto che nei giorni scorsi (sul tema dei rom) Bergoglio ha meritato addirittura un tweet di entusiastico appoggio da George Soros in persona.
    C’ è chi lo ha definito «il Vescovo di Rom», anziché «il Vescovo di Roma». Ma anche «Vescovo di Romadan». Infatti i musulmani sono così felici di questo smantellamento del cattolicesimo che gli hanno dedicato il Ramadam.
    Bergoglio raccoglie dunque il plauso di laicisti, islamici, comunisti, atei, miscredenti e mangiapreti. Mentre i cattolici, sconcertati, sempre più spesso decidono di avversare pubblicamente la politica bergogliana proprio sul suo dogma fondamentale: l’ immigrazione. È accaduto, in Italia, con le elezioni europee del 26 maggio, per le quali papa Bergoglio si era così ostinatamente schierato contro Matteo Salvini da essere indicato dalla Sinistra come suo simbolo e leader. Proprio in queste elezioni si è avuto il boom del voto dei cattolici per la Lega, diventato il primo partito dei cattolici italiani.
    E il loro consenso a Salvini è cresciuto enormemente negli ultimi mesi, in concomitanza con la sua demonizzazione da parte dei media bergogliani.
    Sua Santità afferma: Natale, più che l’Incarnazione di Dio, è diventato la festa del «Gesù migrante» (mai stato migrante).
    Pasqua, più che la resurrezione di Cristo, celebra oggi la pace nel mondo e l’ accoglienza del migrante.
    La chiesa strumentalizza la nascita e la morte di Cristo per fini politici, incredibile! tanto che molti preti cominciano ad interrogarsi.
    Sua Santità ha preso a pretesto anche la Pentecoste per far scrivere una “Lettera ai fedeli”: proclamare in tutte le chiese l’accoglienza ai sedicenti “profughi”.
    Anche la solennità di Pentecoste diventa occasione per fare politica, anziché parlare di Cristo.
    Stimatissimo Augusto! una Chiesa ridotta ad una Onlus… sono molto triste e deluso, Il Cielo ci perdonerà questa blasfemia?

    La Chiesa, in questi due millenni, ha resistito ad ogni tipo di violenza interna ed esterna ad essa. Bergoglio passerà, il Cielo come sempre perdonerà e ai tipi che oggi sostengono questo superficialissimo criterio di lettura del Vangelo forse avrà la pazienza di spiegare in che cosa consiste il peccato di Superbia. Ma essi non lo capiranno.

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