I rifiuti del Palermitano a Melilli | Crocetta firma l'ordinanza - Live Sicilia

I rifiuti del Palermitano a Melilli | Crocetta firma l’ordinanza

Il provvedimento sarà in vigore per due soli giorni.

L'impianto nel Siracusano
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SIRACUSA – Da stamattina è la Cisma di Melilli a ospitare i rifiuti solidi urbani di 26 comuni del Palermitano. Nata nel settembre del 2009 per ospitare i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti dalle bonifiche industriali del territorio siracusano, finita nella bufera per aver ospitato nel maggio del 2015 gli scarti tossici dell’Ilva di Taranto, una settimana fa la discarica Cisma di Melilli è stata coinvolta nel piano d’emergenza regionale dei rifiuti. Con una prima ordinanza, di venerdì 22, l’impianto privato melillese veniva autorizzato, in via urgente, dal governo regionale all’installazione di impianti di tritovagliatura e biostabilizzazione dei rifiuti solidi urbani.

Una successiva ordinanza, firmata ieri sera dal governatore Rosario Crocetta, rende operativo a partire da oggi il conferimento nella discarica melillese per 26 comuni palermitani. I comuni sono: Altofonte, Balestrate, Borgetto, Capaci, Cinisi, Giardinello, Isola delle femmine, Montelepre, Terrasini, Torretta, Bolognetta, Capofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Lercara Friddi, Marineo, Marineo, Misilmeri, Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Sam Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Vicari. Per i primi due giorni di conferimento, la Regione detta anche un limite del quantitativo di rifiuti da conferire, per ogni comune.

L’obiettivo della Regione, dunque, indicato nelle due ordinanze, è quello di decongestionare la discarica di Bellolampo. Non saranno, per il momento, coinvolti i comuni della Sicilia Orientale, che continueranno a conferire nella discarica di Lentini. Anche la Cisma di Melilli, dunque, viene ufficialmente arruolata dalla Regione in questa battaglia per far fronte all’emergenza rifiuti siciliana. La discarica privata del Siracusano ha avuto recentemente l’autorizzazione a un corposo ampliamento, in sede di concessione Aia (Autorizzazione integrata ambientale): 800mila metri cubi ancora. Si tratta, tecnicamente, di una discarica di tipo 2B, ossia “rifiuti speciali non pericolosi”, ma grazie a una successiva autorizzazione dispone di un impianto di trattamento che permette di “inertizzare” il rifiuto pericoloso.

Perciò di fatto è utilizzata anche per lo smaltimento di rifiuti pericolosi che giungono da ogni parte d’Italia. Particolarmente rumoroso nel maggio dell’anno scorso, l’arrivo via mare, con sbarco al Porto di Augusta, di 10 mila tonnellate di polverino d’altoforno, rifiuto speciale residuo dei fumi dell’Ilva di Taranto. Insorsero gli ambientalisti e gli amministratori locali, soprattutto per via di un documento del 2008, a firma dell’allora Ufficio speciale della Regione per le aree a elevato rischio ambientale, che autorizzava l’apertura della discarica, ma solo per lo smaltimento di rifiuti provenienti dalla provincia di Siracusa, interessata da un protocollo per le bonifiche industriali. Il venir meno di tante delle bonifiche programmate sul territorio, ha indotto i privati, titolari del sito, a rivolge altrove il loro mercato. L’ordinanza di Crocetta rende la Cisma sede di conferimento dei rifiuti solidi urbani siciliani per sei mesi.

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