I tre precari: "Gesto estremo" - Live Sicilia

I tre precari: “Gesto estremo”

Palermo, la protesta contro la riforma Gelmini
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Pietro Di Grusa, il lavoratore precario della scuola ricoverato e poi dimesso oggi per un malore, sta facendo lo sciopero della fame assieme ad altri due precari Giacomo Russo, assistente tecnico di 31 anni, e Salvo Altadonna, 35 anni, insegnante di sostegno con otto anni di precariato alle spalle, una moglie anche lei insegnante e precaria e una bimba di venti mesi. L’ultimo stipendio Di Grusa, precario da 25 anni, l’ha percepito ad agosto dell’anno scorso. Giacomo, Salvo e Pietro sono tre precari della scuola al quinto giorno di sciopero della fame. Protestano davanti la sede dell’ex provveditorato degli studi di Palermo, contro i tagli introdotti dalla riforma Gelmini. ”Sono uno dei 160 mila precari – dice Giacomo Russo – tagliati fuori negli ultimi tre anni dalla riforma che privilegia i privati tagliando fondi al pubblico. Il nostro e’ un gesto estremo per ribadire con forza che quello attuato dal governo e’ il piu’ feroce attacco alla scuola pubblica mai registrato. Per me essere precario significa non riuscire a sognare un futuro”. Sono un centinaio i precari che hanno aderito alla protesta in corso a Palermo. La loro spiegano e’ una mobilitazione in difesa del diritto al lavoro e della qualita’ dell’insegnamento pubblico. ”Il 26 agosto il sottosegretario alla Pubblica istruzione Giuseppe Pizza – conclude Giacomo Russo – ha annunciato che sara’ disposto a incontraci. Comunque mi spostero’ a Roma per continuare lo sciopero della fame davanti la sede del ministero della pubblica istruzione”.


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