Iacolino: "Ad Agrigento per il Pdl | un nome della società civile" - Live Sicilia

Iacolino: “Ad Agrigento per il Pdl | un nome della società civile”

L'intervista
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Ad Agrigento il Pdl punterà su un candidato della “società civile”. Nella speranza di presentarsi con una coalizione larga. Salvatore Iacolino, eurodeputato e fedelissimo di Angelino Alfano nell’Agrigentino era stato tirato in ballo nei giorni scorsi come il possibile nome da mettere in campo per i berluscones nella città dei Templi, un test cruciale per il segretario nazionale che gioca in casa.
Onorevole Iacolino, il Pdl ha scelto il nome da candidare ad Agrigento?
“Il 26 è in programma il congresso, che costituisce un momento di sintesi rispetto a quella che sarà la proposta politica del Pdl, incentrata su alleanze solide, programmi chiari e definiti per affidare la guida della città a persone capaci ed autorevoli, che si dedichino esclusivamente ad essa”.
Non ha pensato di scendere in campo in prima persona?
“Sono stato eletto con 141 mila voti e sto lavorando intensamente al Parlamento Europeo per sostenere le ragioni della Sicilia e della Sardegna, occupandomi di flussi migratori, agricoltura, lotta al crimine organizzato. Stiamo valutando le opzioni migliori per Agrigento e penso che il candidato verrà dalla società civile”.
Sostenuto da quale coalizione?
“Sicuramente con il Pid e La Destra. E poi c’è l’apertura del segretario Alfano a Grande Sud: è un’opzione possibile. L’importante è definire un programma che pensi all’intraprendenza delle piccole e medie imprese, a tutelare i più vulnerabili, ad affermare una cultura progettuale per utilizzare al meglio i fondi europei. Guardando ai giovani, sin dal momento della formazione delle liste”.
E a Palermo, è Francesco Cascio il miglior candidato per il Pdl?
“Io ritengo a oggi che il Pdl possa esprimere al proprio interno candidature autorevoli. Tuttavia, la possibilità di ampie e solide alleanze per un governo di larghe intese su programmi concreti può rappresentare una possibile opzione”.
Accennava alla sua attività al Parlamento europeo. In questi giorni, in quella sede vi siete occupati del controverso trattato tra Unione Europea e Marocco. Perché ritenete questa vicenda così importante?
“Abbiamo votato, compatti e trasversalmente, contro un accordo che assicura una graduale liberalizzazione del mercato dell’ortofrutta fra Unione Europea e Marocco e consente un innalzamento della commercializzazione dei prodotti, determinando una competizione difficile da fronteggiare per le nostre aziende. Spagna, Grecia e Italia hanno votato contro l’intesa, a prescindere dai gruppi politici. L’accordo però è passato, ma abbiamo approvato una risoluzione che su mia proposta prevede la possibilità di sospendere l’accordo automaticamente in caso di gravi e ripetute violazioni”.


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