Iblis, Lombardo sotto torchio |"Potevano ascoltarmi nel 2010" - Live Sicilia

Iblis, Lombardo sotto torchio |”Potevano ascoltarmi nel 2010″

L'ex Governatore ha completato, con l'udienza odierna, di rispondere alle domande dell'accusa. "Mi rammarica solo una cosa - ha commentato Lombardo - che se questo interrogatorio si fosse fatto prima forse avremmo dato un contributo all'accertamento della verità".

CATANIA – Ennesima udienza fiume per Raffaele Lombardo impegnato nel processo in rito abbreviato che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. L’ex Governatore ha completato, con l’udienza odierna, di rispondere alle domande dell’accusa rappresentata in aula dal Procuratore  Giovanni Salvi e dai Sostituti Antonino Fanara, Agata Santonocito, Giuseppe Gennaro e dal Procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro. Lombardo, arrivato in aula in largo anticipo, era accompagnato dai suoi legali Ziccone e Benedetti non ha rilasciato dichiarazioni specifiche.

“Stanno chiedendo di tutta la carriere politica -ha spiegato Ziccone durante una pausa dell’udienza –  dal periodo in cui era vicesindaco a Catania fino a quando ricoprì l’incarico di Presidente della provincia. Raffaele Lombardo, come sempre, sta rispondendo a tutte le domande con molta precisione, con molti particolari e rivendicando sempre con molta decisione la sua assoluta e totale estraneità ad affari di qualunque genere, in qualunque sede e da qualunque parte venissero”. Ziccone ha anche detto che si “sta passando in rassegna tutta l’attività politico-amministrativa di Lombardo, a prescindere da qualunque questione e da possibili contatti con la mafia”.

Dopo 5 ore di interrogatorio, l’ex Governatore ha lasciato l’aula. Poche le dichiarazioni rilasciate ai giornalisti. “Dai miei due interrogatori – ha commentato – è emerso materiale a sufficienza per potere sostenere l’assoluta estraneità ai reati che mi vengono attribuiti. Mi hanno fatto delle domande – ha proseguito Lombardo  – e ho reso conto di quella che era la mia conoscenza, la mia partecipazione, sempre lecita, limpida e trasparente, ad ogni azione politico-amministrativa di cui sono stato responsabile in questi anni”. “Ho parlato anche – ha rivelato Lombardo – del servizio idrico che la Provincia, sotto la mia presidenza, con gara ad evidenza pubblica, ha affidato, così come è avvenuto nelle altre province e negli altri ambiti territoriali. Mi rammarica solo una cosa – ha concluso – che se questo interrogatorio, che io ho chiesto in verità sin dal 29 marzo del 2010 si fosse fatto prima forse si sarebbe dato un contributo molto più importate alla definizione e all’accertamento della verità”.  La prossima udienza è stata fissata per le 15 del 23 aprile.

Nell’inchiesta Why Not della procura di Catanzaro, dell’ex pm, oggi sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e del sostituto procuratore John Woodcock, ci sarebbero tabulati telefonici che potrebbero fornire chiarimenti sul presunto incontro tra l’ex governatore Raffaele Lombardo e il boss di Ramacca Rosario Di Dio. Lo sostiene la difesa dell’ex presidente della Regione Siciliana che ne ha chiesto l’acquisizione nell’udienza di oggi. La Procura non si è opposta. Il Gip Marina Rizza si è riservata di decidere. Il dato sulle ‘celle’ telefoniche sarebbe emerso da accertamenti svolti dal collegio difensivo di Lombardo che avevano utilizzato come loro consulente Gioacchino Genchi. Lombardo è imputato per concorso esterno all’associazione mafiosa nel processo col rito abbreviato condizionato che si svolge, a porte chiuse, davanti al Gup Marina Rizza. (fonte Ansa)


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