PALERMO – Per favore, non ricominciamo con un nuovo, opaco, balletto per la coreografia della coppia Baccaglini-Zamparini. La notizia di nuovi contatti tra l’ex iena e l’ufficio legale incaricato dall’imprenditore friulano di trattare la cessione del Palermo calcio suscita sorrisi amari in una città intenta ancora a smaltire la doppia delusione della restrocessione in B e del fallimento della prima trattativa per la vendita del Palermo.
I palermitani hanno bisogno di verità, anche scomode e sgradevoli, ma la piazza non sopporterebbe un nuovo vortice di dichiarazioni, strette di mano, selfie e sorrisi di circostanza, balletti di cifre che di credibile hanno solo un epilogo già scritto di una fumata nera. Il Palermo è di Zamparini e deve pensare a una pronta risalita in serie A senza la quale il futuro del club sarebbe messo seriamente a repentaglio. E’ questa la cosa importante a cui tutti, Zamparini e Baccaglini inclusi, dovrebbero pensare.
Dei mesi trascorsi ad attendere un closing mai arrivato vorremmo parlare come di una triste parentesi della storia rosanero. E se non bastasse non voler ferire ulteriormente la fede calcistica di una tifoseria da sempre riconosciuta come una delle più calde d’Italia si dovrebbe pensare anche al bene di una squadra impegnata in un campionato difficile ed equilibrato.
Se Baccaglini, Cascio o qualunque altro soggetto interessato a rilevare il club rosanero avrà un progetto di investimento credibile si faccia avanti, nel massimo riserbo, con l’attuale proprietà ed esca allo scoperto solo quando la trattativa avrà solide fondamenta e soddisfazioni di entrambe le parti. La priorità è un campionato da vincere e una serie A da guadagnare sul campo. Non giova a nessuno un nuovo, opaco, balletto di Baccaglini e Zamparini di cui tutti conoscono la fine.
