Il caso Sicilia e-Servizi | M5s: "Dossier in Procura" - Live Sicilia

Il caso Sicilia e-Servizi | M5s: “Dossier in Procura”

Il gruppo parlamentare pentastellato all'Ars: "Basta all'eterno ricatto che tiene in scacco la Regione, e di conseguenza i siciliani". Falcone (Fi): "Colpa di Crocetta e Ingroia". Nella foto il capogruppo del Movimento cinque stelle all'Ars, Giorgio Ciaccio

PALERMO – “Basta all’eterno ricatto di Sicilia e- servizi, che tiene in scacco la Regione, e di conseguenza i siciliani, minacciando di paralizzare importantissimi servizi ogni qual volta avanza una richiesta. Ora è il turno dell’ex socio privato della partecipata. Ma la sostanza è la stessa, non possiamo mettere una Regione in mano ai capricci di qualcuno. Ci rivolgeremo alla magistratura”. Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars non ha mandato giù l’ennesimo stop che arriva da Sicilia e-servizi e prepara un dossier da inviare alla Procura della Repubblica.

“Da anni – dice il capogruppo Giorgio Ciaccio. Il M5S denuncia il ricatto che Sicilia e-servizi mette in campo per ottenere ciò che vuole. Un ricatto concordato con la politica. Per questo motivo non si vuole internalizzare il servizio, nonostante una legge che prevedeva la centralizzazione dell’unità informatica. Vogliamo chiarezza su tutte le manovre che hanno condotto a riportare per due volte la partecipata in bonis, dopo che invece era stata inserita tra quelle da dismettere”.

“Vogliamo capire – continua Ciaccio – perché non si dà attuazione all’agenda digitale per i sistemi di gestione del personale, per le buste paghe o per il centro unico di prenotazione. Perché il centro di elaborazioni dati è stato trasferito in una struttura privata e non in un bene inalienabile della Regione. Oggi il potere è nella gestione del flusso informatico e forse per questo nessuno vuole cederlo al pubblico. Mamma Regione paga, il privato controlla, gestisce e ricatta”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone: “Ancora una volta la coppia Ingroia-Crocetta commette un pasticciaccio, e a pagarne le conseguenza sono sempre i siciliani, ai quali la paralisi informatica in corso da stamane sta precludendo il sacrosanto diritto alla salute”. Lo dichiara l’onorevole Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana. “Era noto a tutti – aggiunge – che il contenzioso tra socio privato e Regione, in corso da anni, avrebbe causato prima o poi il black-out se non si fosse raggiunta una soluzione, ma sia il presidente di Sicilia e-servizi Ingroia, che Crocetta, nulla hanno fatto per sciogliere il nodo in tempo utile, superando una situazione da molti mesi potenzialmente esplosiva. Entrambi, corresponsabili di una disfunzione gravissima, avrebbero avuto il dovere adoperarsi in ogni modo per superare l’emergenza, in assenza di ciò oggi si impone un passo indietro. Se nei confronti del presidente della Regione abbiamo presentato formale mozione di sfiducia – conclude Falcone – chiediamo ad Ingroia di assumersi le proprie responsabilità e di lasciare il vertice dell’agenzia”.

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