Il cordoglio di Bianco - Live Sicilia

Il cordoglio di Bianco

Il sindaco: “Filosofo, scrittore, poeta, paroliere, cantautore, sceneggiatore, sapeva sempre mettersi in gioco, scommettersi, grazie a quella sua eterna curiosità che lo portava a essere sempre giovane”

La nota del primo cittadino
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CATANIA. “Con Manlio Sgalambro scompare una personalità eclettica, autentico ponte tra la cultura classica e la società odierna: filosofo, scrittore, poeta, paroliere, cantautore, sceneggiatore, sapeva sempre mettersi in gioco, scommettersi, grazie a quella sua eterna curiosità che lo portava a essere sempre giovane, nel più profondo dell’anima”. Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco appena appresa la notizia della scomparsa dell’intellettuale catanese.

“Il suo sodalizio con Franco Battiato – ha aggiunto Bianco – ci ha donato, per quasi vent’anni, geniali intuizioni e indimenticabili canzoni e opere. Noi Catanesi, suoi concittadini, dobbiamo dimostrare grande compostezza in questo momento. Non a caso Sgalambro, nel libretto dell’opera ‘Il Cavaliere dell’Intelletto’, scrive che ‘Il nascere e il morire sono i due momenti unicamente reali’”.

“Questa città non sarà più la stessa, non lo è già da oggi, da quando Manlio Sgalambro ha raggiunto i suoi filosofi più amati, e anche quelli più avversati, per riprendere le fila di un discorso mai interrotto”. Lo ha detto Orazio Licandro, assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa del Comune di Catania, commentando la notizia della scomparsa del filosofo.

“Sgalambro – ha aggiunto Licandro – aveva tutte le carte in regola per fare il ‘sofista’, a partire dalla nascita a Lentini, ma decise di rischiarare il nostro incerto cammino dalla sua via Umberto, ponendo sempre nuovi interrogativi, ai quali non sapevamo dare risposte, e stupendoci, ogni volta come se fosse la prima, con i suoi libri, con i suoi aforismi, con le sue canzoni, con le sue apparizioni canore, anche nell’antico greco degli dei, assieme all’amico Franco Battiato. Mai smise di pensare e mai smise, già con il suo comportamento, di ricordarci che il pensiero è la gioiosa e terribile condanna di noi umani. Grazie, professore!”


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