Il ddl sui centri storici rallenta | Testo rinviato in commissione - Live Sicilia

Il ddl sui centri storici rallenta | Testo rinviato in commissione

Sala d'Ercole

Ardizzone: "Si è caricata la proposta di legge di un contenuto ideologico che non c’era".

PALERMO – I centri storici dovranno attendere. Tutto da rifare, infatti, a sala d’Ercole per il disegno di legge che mira a “favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”. Questo pomeriggio l’Aula avrebbe dovuto discutere la norma, ma già prima dell’apertura dei lavori era abbastanza chiaro tra i corridoi di palazzo dei Normanni che si sarebbe andati verso un rinvio in quarta commissione, dove invece la norma era stata approvata all’unanimità. Ma le pressioni esterne sono comunque approdate a Sala d’Ercole: al centro delle polemiche, infatti, i mal di pancia delle associazioni ambientaliste, secondo cui il provvedimento avrebbe fatto scempio dei centri storici.

Secondo il presidente di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone, “probabilmente si è caricato questo ddl di un contenuto ideologico che non c’era”. Dello stesso avviso il presidente della commissione Ambiente e territorio, Giampiero Trizzino, che si è astenuto, come tutti i componenti dell’organismo parlamentare, sul voto per il rinvio in commissione. “È un piano particolareggiato – ha sottolineato Trizzino – solo che è più snello, meno lento e meno costoso. La legge non consente di ristrutturare già da domani, perché i Comuni devono comunque prima effettuare uno studio di settore che dia le specifiche per ogni edificio dei centri storici. L’iter, nella carta, è un po’ più semplice del piano particolareggiato, tutto qui. Ho letto critiche smisurate sul ddl, sinceramente sono contento che il testo torni in Commissione, così da avere modo di confrontarmi di nuovo con le associazioni di settore”.

Intanto in Aula è iniziato l’esame del testo unico delle attività produttive, composto da 238 articoli, con un appello del presidente Ardizzone rivolto agli inquilini di sala d’Ercole per velocizzare l’approvazione “quantomeno degli articoli senza emendamenti. Sarà un lungo lavoro – ha aggiunto – è necessario uno sforzo da parte di tutti”.

Ma se diversi deputati hanno chiesto il rinvio dell’esame del ddl, la presidenza sembra determinata ad andare avanti verso l’approvazione del testo unico e anche in tempi piuttosto stretti, considerato che entro i prossimi due mesi bisognerà approvare il Bilancio e la riforma delle Province. Intanto l’esame del ddl sulle attività produttive si è fermato al quarto articolo per l’assenza della maggioranza in Aula. Domani pomeriggio sala d’Ercole riprenderà i lavori dalle linee guida in tema di sviluppo economico.


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