"Il divorzio di Berlusconi? | Ma che c'azzecca..." - Live Sicilia

“Il divorzio di Berlusconi? | Ma che c’azzecca…”

Palermo, l'affondo di Di Pietro
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Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro

“Le vicende pubbliche di Silvio Berlusconi bastano ed avanzano per mandarlo a casa. Invece, da giorni, il premier specula rilanciando sui mezzi di informazione vicende privatissime relative alla separazione dalla moglie per sviare l’attenzione dai problemi veri del paese. A noi tutto questo non interessa, rispettiamo i terzi vittime del suo delirio di onnipotenza ed i suoi figli. Per questo non intendiamo entrare nel circuito infernale del gossip. Sul rilancio economico del paese, sull’utilizzo dei fondi Fas, sulle riforme istituzionali e sulla grave crisi occupazionale il governo sta sta mettendo un coperchio di silenzio”. E’ da Palermo che il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, questa mattina, lancia il suo impietoso attacco alla maggioranza.
Il capolista di Idv, fa tappa in Sicilia per presentare i candidati del suo partito nella circoscrizione Isole, e ne approfitta per lanciare strali all’indirizzo del presidente del Consiglio che “anche questa mattina sta utilizzando il voto di fiducia e ne ha appena annunciato un altro sui temi relativi alla sicurezza ed alle intercettazioni”. Secondo Di Pietro non è che “un vergognoso tentativo di regime per far passare leggi ignobili, un modo per fare abbassare le orecchie ai parlamentari di fronte ai suoi diktat”.
Un disegno contro il quale, per Di Pietro, c’è solo “la resistenza democratica” di Italia dei valori. “Siamo l’unica opposizione percepibile che tenta di arginare questa invasione di regime e non per nostra scelta” sottolinea l’ex magistrato, lanciando una stoccata anche al Pd.
Ai siciliani, l’irruento Tonino, ricorda che “i fondi per le aree sottosviluppate sono stati tolti, come in altre regioni d’Italia, perché i soldi sono stati spostati in altri capitoli e utilizzati per pagare i debiti dell’Alitalia o coprire i mancati introiti dell’Ici”. Ed anche i fondi per il ponte sullo Stretto sarebbero stati “presi da altre opere prioritarie, dalle strade provinciali ai lavori di messa in sicurezza”.


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