Il "finanziatore" Impellizzeri |“Sette mila euro sul Catania” - Live Sicilia

Il “finanziatore” Impellizzeri |“Sette mila euro sul Catania”

Erano i proventi delle scommesse – secondo gli investigatori – la linfa economica di tutto il sistema messo in piedi dai vertici del club per evitare la retrocessione dei rossoazzurri.

 

il sistema delle partite truccate
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CATANIA – Gianluca Impellizzeri sarebbe il “finanziatore” del sistema messo su per garantire la salvezza al Calcio Catania. Il 44enne è un agente di scommesse sportive on line, una “professione” che gli avrebbe assicurato il giusto entourage per raccogliere proventi utili “alla causa”: quella cioè di evitare la retrocessione in Lega Pro. Insomma il papà di Simone, socio maggioritario della BetPro Sicilia srl, avrebbe messo a disposizione di Pulvirenti le sue “amicizie” per la raccolta dei proventi del gioco d’azzardo sia di Catania che di piattaforme web italiane e straniere. Insomma un personaggio da “coccolare”. Tant’è che Impellizzeri riceve in dono 16 abbonamenti per assistere alle partite “in casa” e di queste 12 sono nella postazioni d’onore ‘Sky Box’ e 4 nella ‘Tribuna Elite’.

Il suo ruolo –secondo gli inquirenti (pm Alessandro Sorrentino e Alessia Natale) e le risultanze investigative della Digos – “all’interno del sodalizio criminale era quello di finanziare il gruppo tramite le scommesse sportive che effettuava sulle gare combinate del Catania che gli venivano comunicate direttamente da Pulvirenti”.

Ad inchiodare “il finanziatore” ci sarebbero diverse consegne di denaro “immortalate” dagli agenti della Digos. Il 31 marzo 2015 Impellizzeri avrebbe organizzato una “missione” romana: quattro “corrieri” sarebbero stati inviati per la consegna del denaro a Di Luzio e Milozzi (due degli indagati). Lo stesso giorno Pulvirenti – intercettato al telefono – riferisce all’agente di scommesse che i suoi “incaricati” stavano solo aspettando l’ok per la “consegna”. “Eee….praticamente…bisogna che tu chiami là…ee…perchè sono là insieme però aspettavano (…) si però aspettano l’OK – dice il presidente rossoazzurro  – ….hai capito? (…) gli puoi dare…gli puoi dire OK…va bene”. Impellizzeri dopo averlo rassicurato (“E’ già tutto apposto… sono là quelli”) gli confermava che li avrebbe contattati (“ah!! ok…ok…va bene”).

Ma è l’appuntamento tra il fidato collaboratore di Impellizzeri Rosario Spatafora e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri a “inguaiare” ancora di più i vertici di Torre del Grifo. E’ il 22 aprile 2015. Bisogna fare una premessa: il giorno prima Pulvirenti e lo “scommettitore” si mettono d’accordo al telefono (“domani per te alle nove va bene?” “si si…va bene va bene (…) va bene al solito posto”) e c’è anche un sms dove si indica l’auto con cui si presenterà Spatafora. Scatta il pedinamento: da casa di Impellizzeri il fidato “collaboratore” si incontrerà con Delli Carri nell’area di servizio “Agip” “Aci S. Antonio”, sull’autostrada A18 Catania-Messina, e gli consegnerà il denaro poco prima prelevato a casa del “finanziatore”.

E sarà interessante capire come Pulvirenti spiegherà al Gip il “rendez-vous” acese nell’area di servizio Eni di via Cristoforo Colombo vicino al Mc Donald’s. Secondo la Digos in questa occasione (è il 30 aprile 2015) è lo stesso presidente a consegnare i contanti da spendere per “corrompere” i giocatori al fine di truccare il risultato del prossimo match da disputare.

La sorgente dei fondi da destinare alla “salvezza” pilotata in serie B sarebbe dunque quella delle scommesse sulle partite. Insomma alterando il risultato si potevano fare “puntate sicure” da tramutare in soldi da investire nella missione “no retrocessione”. Uno scenario che troverebbe riscontro nella frase di Impellizzeri intercettata dalla Digos: “Se non ci pensiamo noi a ste cinque partite eravamo retrocessi veramente”.

E’ fine marzo quando Pulvirenti apprende dal direttore sportivo i nomi dei presunti calciatori corrotti per la partita contro il Varese: sarebbero Fiamozzi e Barberis (“Allora a posto eh …mo’ mi ha chiamato mi ha dato due numeri li può guardare 13 e 21”). A quel punto il patron contatta Impellizzeri per concordare – stando alle ricostruzioni degli inquirenti – le scommesse per Varese Catania. I due si vedono a “al solito posto” (“Va bene…vediamoci lì…fra quanto venti minuti?” – “ va bene… 10 e 20 la…”).

Al centro del ciclone giudiziario anche il derby siciliano, Catania -Trapani. Su questa partita Pulvirenti nel corso di una telefonata chiede a Impellizzeri di limitare il suo “interessamento” solo alle scommesse ( “va bene…voi il discorso l’altro è un discorso che me la vedo io).

Sette mila euro sull’1 (vittoria) del Catania sulla Ternana. Questa la maxi puntata di Impellizzeri su una “combine” che dalle conversazioni captate sembra essere “confermata”. “Senti ma quella di stasera confermata?” chiede una persona a Impellizzeri: “certo! assolutamente!” – risponde. E quando Antonio gli propone: “Catania stasera?”. Impelizzeri non esita a dire: “Vai”.

Sul match Latina-Catania Pulvirenti sembra avere qualche dubbio. Infatti a Impellizzeri chiede di non esagerare sulla somma da scommettere.( Per me è rischioso però con serenità si può fare (…) comunque io aspetto…io io aspetterei fino alla fine…si no”). Agghiacciante è lo stralcio dell’intercettazione pochi minuti prima della partita: un certo Fabrizio discute con Impellizzeri e paventa un pareggio per i rosso azzurri, ma lo scommettitore smentisce questo risultato dicendo “no ‘mbare” ho parlato “con lo zio” (Pulvirenti) “ora ora su First Time” (una chat privata). Infine Impellizzeri parlando delle scommesse sportive si lascia andare all’esclamazione “comunque viva lo sport”. La frase che in questi giorni ha “freddato” tutto il mondo sportivo.

 


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