Il futuro passa da Palermo e Udine | Sfida tra le regine dello scouting - Live Sicilia

Il futuro passa da Palermo e Udine | Sfida tra le regine dello scouting

Le due formazioni che si troveranno di fronte domenica al "Friuli" sono legate dall'ottimo fiuto per gli affari internazionali, sviluppati nel corso degli anni grazie alle rispettive reti di osservatori. E anche in futuro i rosanero e i bianconeri potrebbero attingere dal mercato estero.

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PALERMO – Due fabbriche di plusvalenze a confronto. Palermo e Udinese forse non splenderanno come hanno fatto negli anni a cavallo tra il primo e il secondo decennio dei 2000, ma il fiuto per i giovani da trasformare in stelle assolute della scena mondiale è rimasto intatto. Il Sudamerica come corsia preferenziale, con una finestra sempre aperta verso l’Europa: il Palermo ha iniziato a scoprire meglio l’est, una terra geograficamente più vicina proprio all’Udinese, che invece nel Vecchio Continente ha trovato due certezze in Svizzera e Portogallo, senza sottovalutare i giovani italiani provenienti dai rispettivi vivai.

Ed è così che nelle più importanti rassegne giovanili sudamericane l’Udinese si trova ad essere una delle squadre più rappresentate. La dimostrazione è arrivata nell’ultimo Torneo Sub 20, nel quale la famiglia Pozzo ha spedito ben cinque suoi giocatori, alcuni in prestito nei “satelliti” Granada e Watford, altri fatti crescere altrove. Altri ancora come Alexis Zapata, rimasti alla corte di Stramaccioni, per fare esperienza da chi, con la maglia bianconera, oggi è diventato una certezza. Gabriel Silva, Guilherme e Allan sono le prime gemme latinoamericane dell’Udinese post-Guidolin, in attesa della definitiva esplosione di un talento assicurato come quello di Lucas Evangelista, altro giocatore messosi in mostra quest’inverno in Uruguay con la nazionale brasiliana Under 20.

La stessa terra che ha regalato all’Udinese i migliori colpi della sua storia è croce e delizia per il Palermo. Perché se è vero che dall’Argentina il club di Zamparini ha portato a casa i migliori talenti mai passati dal campo del “Renzo Barbera”, è anche da lì che sono arrivati i rinforzi a salve dell’anno che portò alla retrocessione in Serie B. Da quella cocente delusione si è interrotto un canale che sembrava essere indissolubile, ma gli ultimi frutti si vedono ancora oggi nella squadra di Iachini. Dybala e Vazquez, indubbiamente, sono le punte di diamante di una squadra capace di rilanciarsi da neopromossa tra le più importanti realtà del campionato italiano. E per il futuro, l’osservatore Gerolin ha puntato nuovamente al Sudamerica, con Giovanni Simeone in cima alla lista dei desideri del club rosanero.

L’Europa, invece, è terra di conquista per il futuro di entrambe. Sia Palermo che Udinese hanno aperto le frontiere alla nuova generazione della Slovenia (Handanović per i bianconeri, Iličič e Bačinović per i rosa), ma solo il club di Zamparini ha preferito allargare ancora i propri orizzonti a est dell’Adriatico. Non è un caso che il primo perno per il centrocampo del futuro sia Ivajlo Čočev, arrivato la scorsa estate dalla Bulgaria e impostosi pian piano nelle gerarchie di mister Iachini, tanto da scalzare giocatori d’esperienza come Bolzoni e Della Rocca. I friulani hanno preferito invece battere con successo altre strade, su tutte quella che porta in Svizzera, dove hanno scoperto l’esterno Widmer, ma anche la Grecia, da dove hanno pescato uno dei portieri rivelazione del campionato, Orestis Karnezis.

E l’Italia? La crisi di talento del Bel Paese è la causa prima della “fuga” degli osservatori verso l’estero, ma anche in patria i bianconeri e i rosanero dimostrano di avere l’occhio lungo. I tre migliori portieri italiani under 18 giocano infatti nelle squadre Primavera guidate da Mattiussi e Bosi: Scuffet e Meret si danno battaglia sia in bianconero che in nazionale, mentre Alastra (miglior portiere nell’edizione 2014 del Torneo di Viareggio) è stata una piacevolissima scoperta alle pendici di Monte Pellegrino, grazie anche al lavoro svolto da Vincenzo Sicignano con la Primavera del Palermo. E a questi, ovviamente, va aggiunto quello che probabilmente è il migliore centravanti italiano per l’età, ovvero Andrea Belotti, l’attaccante del futuro del Palermo e anche dell’Italia. Anche qui, ancora una volta, la dirigenza rosanero (all’epoca con Perinetti in prima linea) è stata abile ad anticipare tutti sul tempo. Perché pure in Italia è fondamentale affidarsi ad una rete di scout competente, nella speranza che Udinese e Palermo possano essere da esempio per rilanciare il calcio di casa nostra.


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