Il giallo del direttorio di Fdi: storia di una congiura fallita - Live Sicilia

Il giallo del direttorio di Fdi: storia di una congiura fallita

La ricostruzione di un non-fatto abortito, ma effettivamente concepito.

Come storia ha un po’ la fragranza del golpe Borghese, fallito a poche ore dalla sua realizzazione per un contrordine mai esattamente chiarito. Quel che resta è sicuramente un non-fatto. Ma i cui piani sono finiti, in anteprima, nella mani sia di LiveSicilia che di altra stampa abbondantemente informata. Si tratta della nascita del direttorio siciliano di FdI. Abortito, ma effettivamente concepito. Tant’è che da Roma si sono affrettati immediatamente a smentire ogni cosa e fornire una versione ufficiale che da alcuni è stata accolta come la più classica delle excusatio non petita

Il direttorio

Cos’è il direttorio? Anzi, cosa avrebbe dovuto essere? Un organismo politico, presieduto da Ignazio La Russa, con dentro – secondo le indiscrezioni fornite da LiveSicilia – i due segretari regionali (Salvo Pogliese e Giampiero Cannella), la candidata sindaco a Palermo (Carolina Varchi), Manlio Messina e Raffaele Stancanelli. Uno strumento per traghettare Fdi verso il voto Regionale. Questo il presunto motivo di un mai ufficializzato progetto politico. Dietro un noir bello e buono.

Ma c’è dell’altro. E qui il racconto si fa interessante. Lo schema a cinque punte sarebbe stato confezionato per stanare quanti nutrono ancora dubbi sulla linea politica dettata da Giorgia Meloni (“O Musumeci o morte”). In questi mesi, quello ad aver manifestato i distinguo maggiori, è stato sicuramente l’europarlamentare Stancanelli. Talvolta accusato neanche tanto velatamente di intelligenza con il nemico (vedi il pranzo casalingo con Gianfranco Micciché e Raffaele Lombardo).  Ma ci sono anche altri dirigenti che, in maniera meno esplicita, ritengono tuttavia che sul nome del governatore siciliano non ci si dovrebbe impiccare. 

La congiura

Il piano (presunto) era semplice: vedere quanti avrebbero accettato o no l’invito a far parte del cosiddetto direttorio. Scenario uno. Il sì avrebbe significato mettere il silenziatore a qualsiasi possibile critica interna. Scenario due. L’eventuale no avrebbe significato, invece, mettersi fuori dalla comunione patriottica dei Fratelli d’Italia. Insomma, secondo le ricostruzioni, una strategia win-win. A far saltare tutto ci sarebbe stata però la fuga di notizie.

La gola profonda

Da ore si cerca il nome della gola profonda. Del congiurato impaziente. Tra sospetti, smentite e dinamiche cinematografiche. Serve però decidere il protagonista del film: Charlize Theron o Ugo Tognazzi. Cosa resta del direttorio? Ignazio La Russa, a cui risponde una funzione in linea con quanto comunicato, sì ufficialmente, da Roma. 


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