PALERMO – Un doppio compleanno quello festeggiato quest’anno dal teatro Massimo di Palermo, per i 120 anni dalla sua inaugurazione e i 20 anni dalla sua riapertura. Per celebrare le due date è prevista l’esecuzione di una sinfonia di Mahler con maxi schermo in piazza Verdi, una mostra e l’apertura di lavori di restauro per quasi 20 milioni di euro.
La rinascita avvenne il 12 di maggio del 1997, con l’esecuzione della sinfonia “Risurrezione” di Mahler. Il teatro Massimo di Palermo era rimasto chiuso per 23 anni a causa di un restauro infinito e bloccato da inchieste, e si riuscì a riaprirlo in occasione del centesimo anniversario dalla sua apertura, avvenuta il 16 maggio del 1897. Per questo motivo venerdì prossimo, che segna i 120 anni esatti del teatro e 20 dalla sua riapertura, il Teatro Massimo festeggerà ospitando di nuovo l’esecuzione della “Risurrezione” di Mahler. “Un’opera monumentale – sottolinea il direttore musicale del teatro Gabriele Ferro – sia per la sua durata che per il numero di orchestrali, più di duecento”. Accanto all’esecuzione della sinfonia ci sarà anche una mostra, curata da Gloria Martellucci dell’associazione Amici del Teatro Massimo, in cui verrà esposta una selezione dei costumi contenuti nei magazzini del teatro. Un modo per raccontare la storia del Massimo, i suoi artisti e i suoi sarti.
Terza iniziativa in partenza in questi giorni è il progetto di restauro del Teatro, finanziato con fondi del Patto di Palermo. I sette interventi dal valore di quasi 20 milioni di euro finiranno nel 2023, e vedranno tra gli altri l’adeguamento del parco tecnologico del teatro, con il cambiamento della centrale termica e un nuovo data center, il restauro delle decorazioni del foyer e di altre sale, il restauro dei manti di copertura in foglia di rame della cupola e il recupero delle due scale storiche. Durante i lavori il teatro rimarrà in attività.
“Un anniversario sobrio e concreto”: per Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo, il modo migliore per festeggiare il Massimo è la musica, la stessa che venne eseguita alla riapertura del 1997. “Ma si tratta anche di un anniversario concreto – ha detto Giambrone in una conferenza stampa – perché il teatro è in salute, ha presentato il suo quarto bilancio in attivo, conta più di 260 spettacoli all’anno ed è sempre più aperto e pieno”. Dello stesso parere Leoluca Orlando, sindaco uscente e presidente della Fondazione Teatro Massimo, secondo cui il Massimo ha sempre rappresentato, nel bene e nel male, la vita politica di Palermo: “quando trionfava la cattiva modernità il Massimo era chiuso perché era un impiccio – ha detto Orlando –mentre ora ha rotto la solitudine di chi ha sempre sollecitato il risveglio di questa città”.
Il teatro Massimo fu progettato da Giovan Battista Filippo Basile, vincitore di un concorso pubblico in cui si chiedeva di “provvedere alla mancanza di un teatro che stesse in rapporto alla cresciuta civiltà e ai bisogni della popolazione”. A seguire i lavori per il teatro fu il figlio di Basile, Ernesto. La prima pietra fu posata nel gennaio del 1875 su terreni espropriati a tre monasteri, e più di vent’anni dopo, il 16 maggio del 1897, si tenne il primo concerto con l’esecuzione del “Falstaff” di Giuseppe Verdi. All’epoca dell’inaugurazione il Massimo era il terzo teatro più grande d’Europa, dopo i teatri d’opera di Parigi e Vienna. La sua attività andò avanti fino al 1974, quando il teatro venne chiuso per lavori di restauro che si prolungarono per 23 anni. Il 12 maggio 1997 il Massimo venne riaperto con un concerto diretto da Franco Mannino e da Claudio Abbado con i Berline Philharmoniker.