Il mercato e l’utilità di Balogh |Al Palermo mancano i rinforzi - Live Sicilia

Il mercato e l’utilità di Balogh |Al Palermo mancano i rinforzi

Le parole di Zamparini sull'attaccante ungherese, poi utilizzato con il contagocce dai tecnici che si sono alternati sulla panchina del Palermo. Il problema non è un giovane dalle belle speranze ma il mercato del club di viale del Fante rivelatosi ancora una volta deficitario.

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PALERMO – “Il colpo è Balogh e voi non capite un…” ed è meglio fermarsi qui, perché il resto della frase vien da sé. Così come vien da sé l’autore di tale aforisma, che oggi però dovrebbe cambiare destinatario di quel “voi”. Non più i giornalisti, bensì gli allenatori, perché Balogh ha visto il campo soltanto per una ventina di minuti in quel di Genova a partita ampiamente compromessa contro un Genoa che uscirà vincitore per 4-0. E allora c’è da chiedersi perché il colpo Balogh non giochi, o forse perché il Palermo abbia voluto puntare su un giocatore ritenuto da tutti i suoi tecnici inadeguato alla Serie A, con i suoi vent’anni appena compiuti. Anche perché, non certo per suo volere, il giovane ungherese è diventato il simbolo di un mercato di gennaio a dir poco enigmatico, capace di indebolire un organico già martoriato dal tafazzismo tecnico-societario, concretizzatosi nelle epurazioni dell’era Ballardini.

E dire che, almeno a parole, il mercato si era aperto con un annuncio importante: “Sono molto vicino alla realizzazione di un sogno, un attaccante che seguo da molto tempo. Conto di realizzarlo già dopo la partita col Genoa”. Quel sogno, a conti fatti, non si è concretizzato, a meno che non sia proprio Balogh il tanto agognato centravanti seguito da tempo. Cosa difficile, considerando l’età del giocatore, oltre che per i tempi con cui si è fatto riferimento al possibile acquisto (l’ungherese era già del Palermo, ndr). Quindi? O il sogno non c’è mai stato, oppure il Palermo non è stato capace di realizzarlo. E l’attacco del Palermo è rimasto lo stesso di prima, considerando che l’ex Debrecen ha visto il campo col contagocce e il carneade Arteaga è stato subito mandato via con enormi dubbi sulle sue condizioni fisiche.

Ma la colpa, sia chiaro, non è certo di Balogh. L’ungherese è e resta una promessa da far crescere con tutta calma, senza mettergli addosso etichette che neanche merita, dato che finora non ha potuto mostrare il suo potenziale. Se però il mercato del Palermo è stato ritenuto buono dalla dirigenza, perché la classifica di un mese fa non imponeva cambiamenti radicali, a nemmeno trenta giorni di distanza la situazione si è complicata. E oggi ci si chiede cosa avrebbe potuto fare questa squadra con almeno un rinforzo in più, non necessariamente in attacco, dove comunque il ritorno di Iachini ha riportato le gerarchie di inizio stagione.

Un Palermo che perde Rigoni per inserire una riserva come Cristante, che perde due sostituti come Daprelà e Colombi per mettere al loro posto dei ragazzini, è un Palermo indebolito. Con la classifica che vede il Frosinone terzultimo a soli tre punti di distanza, con tanto di scontro diretto da giocare a fine stagione in terra ciociara, i dubbi di fine gennaio rischiano di diventare certezze. I Cionek, i Cristante, i Bentivegna e i Posavec, se mai dovessero riuscire a vedere il campo per più di novanta minuti nel corso di questo campionato, sapranno dare il giusto apporto alla causa? La risposta la darà la classifica, come sempre, ma il crollo delle ultime settimane ha già dato un primo responso: se il colpo è Balogh, questo mercato non è stato all’altezza di una squadra che deve salvarsi.


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