Il nulla di Saro e le trazzere M5S | Quei poveri disabili di Sicilia - Live Sicilia

Il nulla di Saro e le trazzere M5S | Quei poveri disabili di Sicilia

Chi ricorda i fratelli Pellegino? Niente è cambiato, a parte la retorica.

Non c’è nessuno che sia desolato come i disabili in Sicilia, stretti tra il vuoto della politica che non sa affrontare il dolore con un linguaggio all’altezza e la retorica di politici che disseminano illusioni di trazzere.

Si pretende una svolta sincera e concreta nell’assistenza, nella comprensione e nell’attenzione verso la disabilità. L’ha chiesta Pif, in quel famoso giorno della presa di Palazzo d’Orleans con le persone in carrozzina al seguito, quando perfino uno sbigottito Crocetta ha dovuto prendere atto della propria impalpabilità.

Da allora è stato tutto un posizionarsi, un mettersi in tiro in favore di telecamera, una esibizione di nobili ideali e lacrime di coccodrillo, una riproposizione di appelli, fino a questo momento senza costrutto, come se la questione riguardasse altri: non chi legifera, non chi governa.

Chi erano i fratelli Pellegrino, i ragazzi la cui pena fu raccontata da un servizio delle ‘Iene’, in un triste momento di gloria televisiva? Ecco, contava l’angolazione del video nel valzer mediatico. Contano le chiacchiere. E i distintivi.

Ha cominciato Rosario Crocetta con la sua spettacolare girandola di tavoli, genialissime proposte, idee dirompenti. Saro è così, la sua epica comincia e finisce con l’immaginario che gli occorre per ipnotizzare l’uditorio nell’inganno di un minuto. Altro non c’è.

Hanno proseguito i grillini – quegli stessi militanti pentastellati a cui la Sicilia affiderà se stessa, fallimentari pressoché ovunque alla prova dell’amministrazione – che invece di entrare nel cuore del problema, fanno marketing ed esibizione di sé, per esempio, con la borsa di studio dedicata agli atleti con disabilità.

Un piccolo e dolce lenimento, nel mare del disagio, da cavalcare più per denaro (elettorale) che per amore. Infatti, c’erano i maggiorenti del Movimento e il candidato sindaco di Palermo, in tanta passerella alla presentazione dell’iniziativa. Perfino una cosa meritevole, con altre simili, senonché ci si aspetterebbe molto più da chi nutre ambizioni di governo, non soltanto i progettini finanziati col taglio degli stipendi, strombazzato in ogni occasione. Non il sollievo momentaneo, non solo la solidarietà, non la prassi dei buoni samaritani, non il braccio teso al semaforo delle Giovani Marmotte, non l’elargizione benefica, spacciata per rivoluzione.

Ci vogliono piani pluriennali, azioni ufficiali, ribellioni, per indicare una via maestra e percorribile. E non c’è niente. C’è Saro col suo ponte di immagini consunte, un presidente che vivacchia sulle macerie, attento a non mettere il piede in fallo. E ci sono i Cinque Stelle che incollano traballanti trazzere sospese, lì dove sarebbe necessaria una strada vera.


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