Il Papa prega per i precari | Lavoratore Almaviva: "Lo ascoltino" - Live Sicilia

Il Papa prega per i precari | Lavoratore Almaviva: “Lo ascoltino”

I dipendenti di Almaviva durante una protesta a Palermo

Domani l'azienda incontrerà i sindacati confederali a Roma per discutere del piano di esuberi.

Call Center
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PALERMO – “Questo Pontefice è un vero filantropo, il suo è un messaggio forte. Da lavoratore lo apprezzo e mi auguro possa arrivare al cuore delle persone e che la nostra dignità possa prevalere sugli interessi economici, perché dietro il dramma dei lavoratori di Almaviva ci sono solo interessi economici”. Così Francesco Volpe, 43 anni, dipendente di Almaviva, sposato e con una bimba di 4 anni, ha commentato le parole di Papa Francesco, che oggi ha rivolto un pensiero “alle tante famiglie preoccupate per il problema del lavoro e alla situazione precaria dei lavoratori italiani dei Call Center”.

Almaviva un mese fa ha annunciato 2.988 licenziamenti su scala nazionale:1.670 a Palemro, 918 a Roma e 400 a Napoli. Francesco Volpe da 14 anni lavora per la società e anche sua moglie Fanny Marsala è una dipendente del gruppo. “E’ stata assunta nel 2001 dall’azienda a Palermo, – racconta Francesco -.Lavoriamo entrambi nella sede di via Marcellini”. “Mi auguro – continua – che le parole di Papa Francesco possano fare breccia nel cuore dei vertici di Almaviva. L’azienda sostiene che a Palermo, Roma e Napoli ha perdite mensili per un milione e mezzo di euro, se non si riuscisse ad arrivare a un accordo, i 1.670 licenziamenti annunciati a Palermo avrebbero ripercussioni drammatiche sull’intera economia della città”.

Domani l’azienda incontrerà i sindacati confederali a Roma per discutere del piano di esuberi. L’auspicio è che si possa arrivare a un’intesa, in vista del vertice di mercoledì prossimo al ministero dello Sviluppo economico, dove governo e parti sociali torneranno a discutere della crisi del gruppo. “Gratitudine a Papa Francesco – scrive su Twitter il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – anche i lavoratori italiani dei call center hanno dignità di persone umane”.

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