Il pestaggio al Conca d'Oro | Ai domiciliari i presunti aggressori - Live Sicilia

Il pestaggio al Conca d’Oro | Ai domiciliari i presunti aggressori

Il pestaggio al centro commerciale dello Zen. Nonostante la Procura avesse chiesto la custodia in carcere il giudice per le indagini preliminari ha concesso gli arresti in casa ai tre indagati. Che raccontano: "L'anziano molestava il bambino di 10 anni".

PALERMO – Arresti domiciliari per i tre presunti autori del pestaggio al centro commerciale Conca d’Oro dello Zen. Nonostante la Procura avesse chiesto la custodia in carcere il giudice per le indagini preliminari ha stabilito che gli arresti in casa bastano a garantire le esigenze cautelari. Resta da chiarire il movente dell’aggressione ai danni di un uomo di 66 anni. Gli indagati non hanno dubbi: l’anziano aveva avvicinato con intenzioni morbose un bambino di 10 anni.

F.G., 20 anni, F.S., 41 anni e C.S. di 22 anni, tutti palermitani e residenti allo Zen, hanno lasciato il carcere su decisione del Gip che ha accolto la richiesta degli avvocati Francesca Russo e Francesco Oddo. Nel corso degli interrogatori di garanzia gli indagati hanno sostenuto con forza la tesi della pedofilia. In particolare il fratello del bambino ha raccontato di avere raccolto dalla madre la confidenza di quello strano episodio avvenuto all’interno del centro commerciale. Il minorenne aveva raccontato di essere stato avvicinato dal sessantaseienne. “Come sei carino, sembri una bambina”, gli avrebbe detto dandogli i soldi per comprare un uovo di pasqua. La donna non ne avrebbe parlato con il marito per paura della sua reazione, ma si sarebbe confidato con l’altro figlio. Poi, il fattaccio al centro commerciale. Il bambino, tornato con la madre al Conca d’oro, avrebbe raccontato di essere stato riavvicinato dall’anziano e di essere stato accarezzato. A quel punto avrebbe cercato aiuto.

“E’ lui, è lui”, avrebbe gridato indicando il presunto molestatore. Da qui l’aggressione a calci e pugni ai danni dell’anziano, ripresa dalle videocamere di sorveglianza, che ha riportato la frattura del naso. Contro di lui si è scagliato con violenza un gruppo di persone, di cui solo tre sono state identificate. Le lesioni riportate dal sessantaseienne non sono gravi. È per questo che gli arresti domiciliari sono stati ritenuti sufficienti per l’ipotesi di reato per cui si procede. L’anziano, ragioniere in pensione e senza alcun precedente penale, aveva davvero intenzioni morbose oppure il suo comportamento è stato equivocato? Chi lo conosce parla di lui come una “persona per bene”.

I carabinieri non escludono alcuna ipotesi per spiegare il movente dell’aggressione. E si sono scontrati anche con le lacunose ricostruzioni di alcuni testimoni. Che hanno prima confermato l’ipotesi della pedofilia, salvo poi nulla aggiungere sull’identità della presunta vittima.


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