PALERMO – Il pizzo serve per pagare gli stipendi dei picciotti inseriti nel libro paga del mandamento di Tommaso Natale. La suddivisione emerge dalla conversazione intercettata dai carabinieri fra Salvatore Fiorentino e Andrea Mancuso, due degli arrestati dell’ultimo blitz della Direzione distrettuale antimafia.
Gli estorsori consegnerebbero i soldi del racket alla famiglia mafiosa di riferimento e tratterrebbero per loro il 10 per cento. Ecco le parole di Fiorentino: “Il tuo guadagno lo sai quant’è? Ci sono cinquanta, cento negozi… la nostra parte è per dire il dieci per cento, alla fine del mese quanto annagghiamu dieci mila euro?… quanti siamo dieci? mille euro l’uno… lo vuoi fare o non lo vuoi fare?”.
Fiorentino stava riportando il dialogo avuto con Sebastiano Giordano, nipote di due collaboratori di giustizia, pronto ad assoldare le nuove leve del racket: “Tu mi dici a me che tu hai i picciotti che vogliono fare questa cosa?… fatti portare tutti i soldi a te, tu li porti a me ed io ti do lo stipendio… al mese … guadagniamo cento mila euro? Quant’è la tua parte dieci mila euro? Qua ci sono i dieci mila euro e tu guadagni, quanto guadagno io”.
Ci sarebbe poi un ulteriore livello, ancora più basso, composto dalle persone della manovalanza mafiosa. Una di loro è stata intercettata mentre parlava con Andrea Mancuso: “… oggi è il primo settembre… San Paganino… ho aspettato a te ho aspettato”. Mancuso era costretto a rinviare il pagamento: “Stasera alcuni hanno detto, capito?… ci vediamo più tardi dai..”.