Il porto rischia di 'affondare' | Confindustria scrive a Roma - Live Sicilia

Il porto rischia di ‘affondare’ | Confindustria scrive a Roma

Gregory Bongiorno

Fondali troppo bassi, le navi da crociera scelgono altre rotte. Gregory Bongiorno, presidente degli industriali trapanesi, ha scritto una lettera al ministro Lupi.

TRAPANI – Il porto di Trapani rischia di ‘affondare’. I fondali sono troppo bassi, la tecnologia avanza e le navi hanno nuove esigenze e soprattutto non possono attendere i tempi della politica e della burocrazia. Fanno un’altra rotta e indeboliscono il tessuto economico cittadino. L’allarme è stato lanciato dal presidente di Confindustria Gregory Bongiorno, che ha deciso di scrivere al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. “Allo stato attuale – scrive – il porto presenta un fondale massimo di circa 8 metri, ormai insufficiente per ricevere navi moderne in relazione al traffico navale commerciale e crocieristico”.

Quota 8 metri insufficiente, il progetto da 12 metri soltanto sulla carta. Alcune navi da crociera hanno già scelto di andare altrove. Il problema è stato posto da tempo ma non ci sono mai state novità positive sul punto. Anzi, è calato il silenzio che sta provando a squarciare Bongiorno: “La situazione è ancora più grave in corrispondenza di alcune banchine portuali di recente realizzazione che restano tuttora non operative a causa della mancata escavazione degli specchi d’acqua prospicienti. E’ questo il caso della banchina Isolella, della nuova banchina del Ronciglio e di una buona parte delle banchine settentrionali”.

Il dragaggio del porto è atteso da 30 anni. La città di Trapani continua ad avere nel suo porto uno dei pochi volani di sviluppo. Al settore commerciale, storico, si è affiancato da anni, quello crocieristico, ma le navi hanno sempre maggiore difficoltà a considerare il porto del capoluogo uno delle tappe del loro percorso nel Mediterraneo. “Lo sviluppo tecnologico della navi moderne – ha aggiunto Bongiorno – ha portato alla realizzazione di navi più grandi con pescaggi sempre più elevati”. Il futuro incerto del porto di Trapani è anche legato al ripristino dell’Autorità Portuale. Il Senato ha approvato la procedura d’urgenza per la riforma della legislazione portuale. Tra le norme c’è anche quella che istituisce l’Autorità portuale trapanese con nuove competenze e poteri di gestione.


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