PALERMO – “In seno al progetto TeleCovid Sicilia che si occuperà di telemedicina per la Regione Siciliana per la telesorveglianza e il telemonitoraggio dei malati Covid-19, presentato dal direttore Scientifico dell’Irccs Neurolesi Placido Bramanti e dal Direttore Generale dell’Irccs Neurolesi Vincenzo Barone, potrebbe celarsi un conflitto di interesse. Dall’affidamento senza gara al fatto che ad esprimersi sul contenuto tecnico del progetto sono gli stessi ‘tecnici della società che ha sviluppato la soluzione tecnologica’ tra cui proprio la figlia del direttore Placido Bramanti, ovvero Alessia Bramanti. Musumeci e Razza chiariscano”. A denunciarlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca, componente della Commissione Sanità all’Ars che, con una interrogazione rivolta al presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Salute, chiede la verifica degli atti deliberativi relativi all’affidamento e alla gestione della piattaforma informatica che dovrebbe gestire il servizio TeleCovid Sicilia assegnato alla società Dedalus Spa.
“Il 7 maggio 2020 – spiega De Luca – l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana approva il progetto denominato TeleCovid Sicilia presentato appena un giorno prima dal Direttore Scientifico dell’Irccs Neurolesi Placido Bramanti e dal Direttore Generale dell’Irccs Neurolesi Vincenzo Barone. Dal decreto regionale si specifica che le risorse necessarie al progetto sono a carico dell’Irccs e rientrano nella linea di ricerca corrente finanziata dal Ministero della Salute (in tutto 91 milioni di euro, stanziati dall’ex ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin) salvo poi riconoscere all’articolo successivo, la somma di € 801.296 per acquisto attrezzature. Peccato che a valutare la bontà del progetto, siano gli stessi tecnici della società che ha sviluppato il sistema tra cui risulta quale ingegnere della società per azioni dal gennaio scorso, Alessia Bramanti, figlia del direttore scientifico del Neurolesi. Quindi siamo di fronte ad un servizio affidato senza gara d’appalto e per una cifra abbastanza cospicua perdipiù in probabile conflitto d’interessi. Razza e Musumeci ne rispondano immediatamente” – conclude il deputato.