Il risiko del potere| nell'era Bianco - Live Sicilia

Il risiko del potere| nell’era Bianco

Chi sale e chi trema alla vigilia dell'insediamento del nuovo sindaco.

CATANIA – A poche ore dall’insediamento del nuovo sindaco di Catania, più di qualcuno a Palazzo degli Elefanti è sicuramente in grande fibrillazione. Il cambio di inquilino del Palazzo di città, infatti, comporterà non solo qualche movimento all’interno della pianta organica, ma anche un rimescolamento delle poltrone nei posti chiave, a cominciare da quelle, ambitissime, delle società partecipate. Senza dimenticare le ben pagate consulenze esterne e gli incarichi assegnati direttamente dal sindaco, i cui titolari hanno i giorni contati: la maggior parte dei contratti scade, infatti, a fine mese, in concomitanza con la fine della consiliatura.

Sono numerosi gli esperti esterni indicati sul sito del Comune che, probabilmente, non stanno dormendo sonni tranquilli. A cominciare dal Segretario Generale, Gaspare Nicotri e dal Direttore generale del Comune, Maurizio Lanza, che con Stancanelli ha ricoperto numerosi incarichi, passando per Marina Galeazzi, attualmente dirigente dei Lavori Pubblici, fino all’esperto del sindaco in materia di Mobilità, Giacomo Guglielmo (che afferma a LIvesiciliaCatania che il 10 giugno scroso è stato l’ultimo giorno di lavoro) e al ragioniere generale Giorgio Santonocito. Senza contare poi il numeroso personale che ha composto lo staff del sindaco: Gaetano Benincasa, Agatino Cariola, Marcello Pulvirenti, Mario Venticinque e, naturalmente, il fedelissimo del sindaco uscente Roberto Sanfilippo che, oltre a ricoprire il ruolo di capo di Gabinetto è anche Presidente dell’Amt, l’azienda metropolitana trasporti. Per tutti loro è facile immaginare un futuro lontano da Palazzo degli Elefanti, non solo in quanto scelti dal primo cittadino uscente perché uomini e donne di fiducia, ma soprattutto perché i posti liberati potranno essere assegnati ai numerosi alleati di Bianco. Diverso il discorso per un altro esperto esterno, l’agronomo Marco Morabito, il cui contratto è stato predisposto per la prima volta proprio dal neo sindaco al termine della sua seconda sindacatura e, da allora, è stato rinnovato costantemente.

Ma gli esperti esterni non sono gli unici a tremare. Potrebbero, infatti, saltare immediatamente, anche tutti i Cda delle società partecipate, nominati dal sindaco tra gli uomini più fedeli. A cominciare proprio dall’Amt e dal suo presidente Sanfilippo, passando per l’Asec, soffiata qualche mese fa a Nuccio Lombardo (oggi eletto nella lista Primavera per Catania con ben 1149 voti) in favore del giudice tributario Filippo Impallomeni. Stesso discorso vale per Sostare il cui presidente, Gianfranco Romano, è legato a filo doppio a Stancanelli, per la Sidra Spa, presieduta da Ottavio Vaccaro, ex assessore della giunta uscente, “premiato” con la presidenza della società che gestisce il servizio idrico dopo l’ultimo rimpasto di giunta, per l’Acoset, il cui presidente Giuseppe Rizzo, così come il Direttore Generale Fabio Fatuzzo – quest’ultimo già assessore dell’ultima amministrazione Scapagnini – potrebbero presto fare le valigie e, infine, per la Multiservizi, presieduta da un altro fedelissimo del medico napoletano, Angelo Sicali.

Decine di poltrone si potrebbero presto liberare, dunque, pronte a essere occupate dagli esponenti del “nuovo corso”: alleati rimasti fuori dal Consiglio, sodali di sempre del nuovo primo cittadino, oltre a tutti coloro che, pur non facendo politica per mestiere, non hanno disdegnato incarichi tecnici in posti chiave. Un nome potrebbe essere quello di Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia, molto presente durante la campagna elettorale di Enzo Bianco, o quello di Angelo Villari, segretario Cgil, che però non sembra interessato. Anche il Codacons potrebbe avanzare qualche richiesta: la nota inviata dal presidente Francesco Tanasi, in questo senso, sembrerebbe indicativa. “Grazie a 541 voti Bianco è stato eletto al primo turno. Un successo – aggiunge – al quale ha contribuito decisivamente la discesa in campo di esponenti sostenuti dai consumatori, che hanno permesso di evitare a Bianco il ballottaggio ed essere eletto a primo turno”.

Non solo incarichi e poltrone. Anche nel personale comunale non sono escluse “rivoluzioni”. Quello di Bianco infatti, può senza dubbio essere considerato un ritorno, dal momento che, prima della lunga era del centrodestra, al governo della città c’era proprio lui: non è escluso quindi che il neo sindaco ritrovi nostalgici affezionati come antagonisti livorosi. Insomma, per Enzo Bianco si prospetta una fase estremamente delicata: una volta insediatosi, infatti, il nuovo sindaco dovrà cercare di accontentare tutti. E non sarà facile.

 


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