Una infornata di nomine - Live Sicilia

Una infornata di nomine

Una ventina di nomine. A quattro-cinque mesi dalla “presunta” chiusura della legislatura, annunciata per l'autunno. Alla faccia della smobilitazione, il governo Lombardo è più vivo che mai. Anzi, soprattutto il “sottogoverno” Lombardo, popolato da presidenti, commissari, direttori e consulenti.

Tito a Siciliacque, cambi all'Aran e al Crias
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Una ventina di nomine. A quattro-cinque mesi dalla “presunta” chiusura della legislatura, annunciata per l’autunno. Alla faccia della smobilitazione, il governo Lombardo è più vivo che mai. Anzi, soprattutto il “sottogoverno” Lombardo, popolato da presidenti, commissari, direttori e consulenti. Molti dei quali sono stati nominati appena nell’ultimo mese. Negli stessi minuti, insomma, in cui il governatore parlava di elezioni anticipate, firmava nuovi incarichi. E pensava addirittura a un rimpasto, a un governo “primavera-estate”.

Intanto, una nomina e una “designazione” arrivano proprio nei giorni a cavallo delle elezioni amministrative palermitane. Un riferimento non casuale, perché due dei “nominati” nei giorni di campagna elettorale si sono molto spesi per il candidato sindaco Aricò, nella coalizione che comprendeva anche Mpa, Fli e Mps. L’ex difensore civico di Palermo Antonio Tito, che nel day-after dell’imputazione coatta al presidente Raffaele Lombardo dichiarava di non nutrire “alcun dubbio sull’infondatezza delle accuse al governatore”, è stato infatti nominato presidente di Siciliacque. Per lui, come detto, un impegno “diretto” in campagna elettorale, con i “Movimenti civici ” legati alla lista dell’Api.

Per l’ex assessore alle Provincia di Palermo e coordinatore cittadino dell’Mpa Marcello Caruso, invece, è arrivata la “designazione” alla carica di presidente dell’Istituto regionali “Vini e Oli” (l’ex Vite e vino). Adesso, prima che l’indicazione del governo diventi una vera nomina, bastano i passaggi prima in giunta, che dovrà deliberare, infine nella Commissione Affari istituzionali all’Ars. Passaggi soltanto formali, nella stragrande maggioranza dei casi.

Il 24 aprile scorso, invece, è arrivata la nomina di Mariano Pisciotta a dirigente generale dell’Ufficio speciale autorità di Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione europea. Uno di quegli uffici considerati da molti assolutamente inutili, e spesso utilizzati per “riciclare” dirigenti vittime dello spoil system. Altro dirigente generale, ma di un ufficio dal peso certamente maggiore, è Luciana Giammanco, nominata nella stessa giunta del 24 aprile al vertice del dipartimento delle Autonomie locali. Per lei si tratta però di un ritorno, dopo la parentesi dell’interim di Giovanni Carapezza.

Cambia il vertice anche all’Aran Sicilia. Uno di quegli enti che inizialmente era stato indicato tra quelli “da sopprimere”. Alla fine l’ente è rimasto in piedi, “costerà appena trecentomila euro l’anno – assicurava Lombardo nei giorni della discussione della Finanziaria – quanto sarebbe costata la convenzione con l’Aran nazionale”. Adesso a guidare l’ente c’è un commissario, l’avvocato e magistrato Claudio Alongi. Una nomina che rientra proprio nella logica del contenimento dei costi, visto che Alongi acquisirà le funzioni del Comitato direttivo (di cui faceva parte) e del presidente uscente Girolamo Di Vita. Alongi, tra le altre cose, era stato consulente legale anche di alcune partecipate regionali come la Beni culturali spa, Multiservizi e il Consorzio autostrade siciliane. Infine, ecco una nuova nomina per Angela Antinoro, nuovo commissario straordinario del Crias. Negli scorsi mesi, invece, la Antinoro aveva svolto per la Regione il ruolo di commissario straordinario dell’Asi di Palermo.

All’Asi di Gela l’ex presidente  Giuseppe Pisano, è stato nuovamente nominato commissario straordinario dell’ente in liquidazione che dovrà confluire nel nuovo Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. Pisano si aggiunge a una lista di “nominati” nelle Asi (tra presidenti e Commissari) nella quale non mancano i nomi direttamente legati a partiti o esponenti attualmente al governo. È il caso di Alfonso Cicero, segretario particolare di Marco Venturi, e incaricato di seguire il processo di liquidazione di tre consorzi: quelli di Agrigento, Enna e Caltanissetta. C’è invece un segretario provinciale dell’Mpa alla guida dell’Asi di Trapani. Si tratta di Gaspare Noto, che in passato è stato anche commissario dell’Istituto autonomo case popolari di Trapani. Il segretario particolare dell’assessore all’Istruzione e alla Formazione Mario Centorrino, invece, è il commissario liquidatore del consorzio Asi di Messina: Salvatore Lamacchia era già stato commissario di quell’ente, prima di essere sostituito da Domenico Battaglia, vicino all’ex segretario regionale del Pd Francantonio Genovese.

Non mancano, ovviamente, nonostante la fine della legislatura sembri davvero in vista, incarichi di consulenza che in alcuni casi giungono ben oltre la data individuata per le possibili nuove elezioni. All’assessorato Economia, ad esempio, Aurelio La Corte è stato incaricato di occuparsi di “attività istituzionali riferimento all’attuazione di accordi programmatici” . Dal 2 maggio al primo novembre, guadagnerà 12.394,98 euro lordi. Che si aggiungono ad altre due consulenze di pari importo e durata conferite nell’ultimo anno e mezzo. Rinnovata anche la consulenza per Federico Guido Vagliasindi: continuerà a occuparsi di gestione integrata dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. Anche per lui, circa 12.400 euro lordi per sei mesi di lavoro (fino al 10 novembre). E se Maria Virgilito ha accettato un incarico di consulenza gratuita all’assessorato della Famiglia, per occuparsi delle “attività di supporto alle competenze dell’assessorato per diffondere la cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Collaborazione per il riordino della materia delle adozioni”, all’assessorato Istruzione e Formazione, nell’ultimo mese, ecco una “doppietta”: per Pietro Cami, incarico addirittura annuale (fino all’aprile del 2013) come consulente del Sepicos (per lui compenso di quasi 25 mila euro lordi) e Giuseppe Italia, “consulente sulle problematiche della pubblica istruzione alla luce della normativa statale di riforma del settore”, per lui 6.200 euro lordi per un impegno che va dal 23 aprile al 22 luglio.

Altre “piccole” nomine, invece, erano state ratificate dalla prima Commissione legislativa dell’Ars proprio un mese fa: alla presidenza dell’Ente parco minerario ‘Floristella Grottacalda’ di Enna è andato l’ingegnere Giuseppe Lupo; Concetto Trombetta, è stato scelto come componente effettivo del collegio dei revisori dei conti della Cassa regionale per il credito alla imprese artigiane; Agatino Rizzo nel collegio dei revisori della Camera di commercio di Caltanissetta; Pierfrancesco Donato nel collegio dei revisori della Camera di commercio di Messina; Nunzio Lo Votrico nel collegio dei revisori della Camera di commercio di Siracusa; Enza Giordano, presidente del collegio dei revisori dell’Azienda speciale servizi alle imprese della Camera di commercio di Trapani; Rosalba Mirante, presidente del collegio dei revisori della Promoten, azienda autonoma speciale della Camera di commercio di Enna; Salvatore Zappalà, componente della sezione consultiva del Consiglio di giustizia amministrativa (altro uomo vicino a Lombardo, visto che è cognato di Antonio Scavone, ex manager dell’Asl etnea, fedelissimo del governatore). Per Claudio Raciti, nomina a direttore dell’Arsea, l’agenzia della Regione per le erogazioni in agricoltura, nata nel 2006 e mai entrata in funzione, nonostante fino al 2011 in  bilancio  fosse stata stanziata la somma di 800 mila euro. Per lui anche un passato da assessore provinciale in quota Mpa e una candidatura alle ultime regionali con una lista legata a Lombardo.

E mentre una serie di tasselli concorrono a riempire i “vuoti” del sottogoverno, ecco liberarsi anche qualche poltrona eccellente. È quella, ad esempio, della presidenza dell’Irfis. L’ex presidente Enzo Emanuele infatti è stato appena nominato direttore generale, lasciando scoperto un posto che in tanti, negli scorsi mesi, avevano indicato come il naturale approdo di Gaetano Armao, magari in seguito a un rimpasto di governo che alleggerisca la giunta dall’apporto di alcuni “tecnici”. Già, un rimpasto. Un nuovo governo. A quattro-cinque mesi dalle possibili elezioni. Un governo “primavera-estate”, mesi in cui, altre nomine, quasi certamente, salteranno fuori dai cassetti di Palazzo d’Orleans.


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