“Non ho mai saputo nulla di bilanci truccati o gonfiati dell’Amia. Sapevo che la situazione era molto pesante e critica ma il Comune, nelle varie riunioni, non è mai stato a conoscenza di eventuali manovre illegali altrimenti le avrei immediatamente denunciate”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, che ha deposto nel processo agli ex dirigenti dell’Amia, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo. La terza sezione del tribunale processa l’ex direttore generale dell’Amia, Orazio Colimberti, imputato assieme all’ex presidente dell’azienda, Enzo Galioto, e ad altri membri del cda per falso in bilancio. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Carlo Marzella, grazie alle fittizie cessioni e a bilanci truccati i dirigenti dell’Amia avrebbero ottenuto un ingiusto profitto legato alla “sopravvivenza della società Amia spa”.
Avere evitato, infatti, la liquidazione della azienda, simulando un capitale fittizio, avrebbe permesso agli imputati di “permanere negli incarichi societari”.
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