CATANIA – “L’aeroporto di Catania non è, e non dovrebbe essere, un’impresa privata che punta solo agli utili aziendali sulle spalle delle compagnie aeree. Il risultato è il mancato sviluppo del turismo in città e nella intera Sicilia Orientale”. Salvo Zappalà, amministratore delegato di Dimensione Sicilia Investimenti e Turismo, ha analizzato il momento critico del settore turistico a Catania durante il seminario del Tavolo StartUP Generation – Dialogo con i fondatori d’impresa, l’incontro tenutosi ieri a Palazzo delle Scienze con gli studenti dell’Università di Catania. Storie imprenditoriali di successo quelle raccontate da Pietro Bottino (IDI Pharma) e Salvo Zappalà.
“Le politiche gestionali dell’aeroporto e del porto di Catania devono cambiare – ha affermato Zappalà – se si vuole imprimere una svolta positiva. Aver curato con irriducibile volontà le trattative con le compagnie aeree, chiedendo denaro per il loro insediamento, ha portato a risultati insoddisfacenti. Se fossi il presidente della SAC sulla pista di Fontanarossa scriverei a caratteri cubitali zona di libero atterraggio”. Il tema del turismo ha catalizzato l’attenzione dei numerosi studenti presenti al seminario promosso dal Tavolo per le Imprese e dal Dipartimento di Economia e Impresa. Un comparto da sempre ritenuto strategico come sbocco occupazionale nell’isola, ma mai supportato in maniera convincente dalle public policy.
“Si persegue ancora una gestione d’altri tempi – ha aggiunto l’imprenditore catanese – L’erogazione gratuita di servizi nell’area portuale è l’unico incentivo per attrarre visitatori e diportisti. Si produrrebbe un ritorno economico e di immagine di gran lunga superiore, innescando un circolo virtuoso. Nel caso di Fontanarossa la politica attuata ha un solo obiettivo: coprire i costi clientelari”.