Lo schianto e la tragedia | Notte di paura a Mondello - Live Sicilia

Lo schianto e la tragedia | Notte di paura a Mondello

Il luogo della tragedia a Mondello (Foto Monica Panzica)

Alcune villette vicine a quella in cui è morta Ornella Paltrinieri sono state evacuate. Terrore tra chi abita nella zona, dove sono in corso gli accertamenti dei vigili del fuoco e della protezione civile. "Stanotte non crediamo di rimanere", dicono molti residenti.

Palermo - la frana
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PALERMO – Tra i tuoni e la pioggia battente non è stato semplice, per molti residenti di Mondello, capire che si era consumata la tragedia. All’alba un masso grande quanto un camion si è staccato dalla montagna che sovrasta le vie Tolomea, Calpurnio, Terza Compagnia, Saffo, Pindaro ed è finito sulla prima villetta che ha incontrato.

Una casa che si trova alle pendici di Monte Gallo, dove stavano dormendo un’anziana di 88 anni, la figlia e la nipote. Nella casa che si trova vicino abita il figlio, il dentista Massimo Galletti. E’ stato lui a rendersi conto che era accaduto qualcosa di grave: nel cuore della notte è stato svegliato dal boato “credeva avesse ceduto un albero –  racconta un amico di famiglia – ed è andato subito a casa della madre. Lì la scena terribile. Quel amsso enorme aveva distrutto parte della villetta, la frana ha travolto la signora. Siamo devastati, conosco tutti loro da sempre. Con Massimo giocavamo qui da piccoli, vicino a queste case che le nostre famiglie hanno da settant’anni”.

E, da una vita, Ornella Paltrinieri, abitava lì. Il caschetto bianco, un viso dolce e l’estrema disponibilità sono le caratteristiche di una donna che in quella zona conoscevano tutti. “La vedevo spesso coi suoi nipoti, dei bambini biondi meravigliosi. Era arzilla, una donna molto allegra, che trasmetteva gioia di vivere”, dice Giovanna La Rosa, che abita in via Tolomea. “Qui siamo abbandonati, doveva per forza accadere una cosa del genere, tutti se ne infischiano”.

“Due settimane fa era venuta al negozio per sistemare il taglio”, dice Maurizio Solmona, che ha una parruccheria in piazza a Mondello. “Era mia cliente da anni, una persona piacevole, di una dolcezza indescrivibile. Ci ricordava molto la “nonna di Heidi”, la chiamavamo così, perché aveva le gote rosse, il volto tenero e un accento non meridionale. Sono davvero addolorato per quello che le è successo.

Nel frattempo chi abita nelle villette vicine a quella in cui è avvenuta la tragedia è stato fatto allontanare. Valigie, sacchi, trolley. I residenti prendono l’indispensabile e vanno via. La montagana fa paura. Un terrore con il quale si convive ormai da tempo nella borgata. “Quando qualche anno fa tre grossi massi si staccarono, pagammo a nostre spese le opere per mettere in sicurezza l’area”. A dirlo è Margherita Cinà, che abita nella villetta quel giorno gravemente danneggiata. “I massi, la cui caduta fu contenuta da una rete, sfondarono la parete, a noi non accadde nulla semplicemente perché non eravamo in casa – aggiunge -. All’epoca sborsammo più di tremila euro per rinforzare il muro crando una struttura di cemento: ci venne detto che presto sarebbero stati presi provvedimenti, ma nell’attesa avremmo rischiato grosso. Provedemmo quindi facendo i lavori di tasca nostra”.

Dall’abitazione dell’anziana i parenti portano via l’essenziale. Lo sguardo è rivolto verso il basso,sono increduli, sotto choc. E le parole vengono pronunciate col contagocce da uno dei nipoti di Ornella Paltrinieri: “Quello che è successo non ha distrutto solo una vita, ma quella di tutti noi”. In quella villetta stanotte sono rimaste ferite la figlia e la nipote della donna, per fortuna nessuna delle due è in condizioni gravi”. “Non riesco nemmeno a pensare cosa sarebbe accaduto se ci fossero stati anche i nipotini in casa – dice Paola De Gregorio, una vicina -. Adesso restiamo in attesa di sapere cosa dovremo fare, ma io credo che non dormirò qui stanotte, ho troppa paura”.

Intanto sono ancora in corso i rilievi dei vigili del fuoco e dei tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) della stazione di Palermo. “L’intervento d’urgenza – spiegano – è stato attivato dal Dipartimento regionale della protezione civile per verificare l’esistenza di possibili nuovi distacchi di massi. I rocciatori del Cnsas si caleranno dall’alto con le corde per ispezionare l’intera parete e fornire indicazioni sulla situazione”.


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