Il travaglio delle due Forza Italia | Prevale la linea del centrodestra - Live Sicilia

Il travaglio delle due Forza Italia | Prevale la linea del centrodestra

Alle Amministrative si punta all'unità. Archiviate le suggestioni neocentriste

Forza Italia resta nel centrodestra, per quanto forse un po’ scomoda. E i malpancisti del Sud, quelli che meno digeriscono la leadership salviniana della coalizione, restano in Forza Italia, ancora più scomodi. Questo quanto emerge dallo scorso weekend, quello della manifestazione romana contro il governo voluta da Salvini a cui si è accodato Silvio Berlusconi. Scelta com’è noto non condivisa dall’ala più centrista e antisalviniana del partito, incarnata da Mara Carfagna e in Sicilia da Gianfranco Miccichè. Una componente che prevale soprattutto a Sud (lì dove Forza Italia ha ancora i voti) e che è sempre più schiacciata dalla linea del partito che resta quella del vecchio centrodestra, ad ogni costo. E se dalla Leopolda arrivano le sirene renziane per gli insoddisfatti forzisti, a quel richiamo al momento i “sudisti” berlusconiani rispondono no, grazie. Oggi, per lo meno. Non solo: in vista delle prossime amministrative, i big del partito raccolti attorno a Micciché hanno indicato una direzione netta: centrodestra unito ovunque.

La cesura interna a Forza Italia e al siculo centrodestra, già nota per la verità, si è resa visibile domenica. A Roma c’era il presidente della Regione Nello Musumeci, che si faceva fotografare con i colleghi governatori nordisti, ma anche il vicepresidente Gaetano Armao, che in un lungo post su Facebooik argomentava il suo sì a un centrodestra plurale e variegato. Ma anche un altro forzista di peso, e di governo, l’assessore regionale Marco Falcone, rendeva noto il suo plauso alla kermesse romana: “A Roma abbiamo visto una grande manifestazione di popolo, una grande piazza di centrodestra che funge da monito per tutti: occorre lavorare fianco a fianco, da alleati, all’insegna di valori irrinunciabili come unità e lealtà. Ce lo chiedono la gente, gli elettori, ce lo impone il buon senso. La scelta di portare anche Forza Italia in piazza San Giovanni ha dato ragione, ancora una volta, a Silvio Berlusconi, il fondatore e leader del centrodestra italiano”.

Insomma, la linea critica verso l’abbraccio a Salvini è sempre meno quella di Forza Italia siciliana e sempre più quella di Gianfranco Micciché. Anche Stefania Prestigiacomo, ad esempio, ha detto il suo sì all’evento romano: “Ho già detto tutto: fisicamente non ero presente alla manifestazione perché impegnata con i giovani imprenditori, ma ho aderito politicamente alla scelta di Berlusconi di andare in quella piazza al fianco del ceto medio – ha detto l’ex ministro -. Il nostro leader ha fatto benissimo. Se non ci siamo, lasciamo totalmente a Salvini il nostro campo di gioco”.

Micciché resta della sua idea ma a Livesicilia precisa: “Noi non siamo e non saremo mai fuori dal centrodestra”. Gli appelli renziani non vengono raccolti. Da Micciché come dalla Carfagna, che su twitter scrive: “Renzi spera nell’implosione di Forza Italia. Io spero e lavoro affinché FI conservi la sua identità liberale nel centrodestra, senza rese all’estremismo. Non cerchiamo nuovi padroni o nuovi approdi”.

Come questo quadro si ripercuota sulla politica regionale già si comincia a vedere.Le fibrillazioni tra i due vertici di Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni non mancano. Lo si è visto in questi giorni prima sulle nomine poi sul tema dei vitalizi. Le trattative locali in vista delle prossime amministrative potranno portare nuove divaricazioni o piuttosto superare le divergenze con un deciso ritorno ai tradizionali confini della coalizione. Sembra andare in questa direzione il dispositivo dell’ufficio politico del partito siciliano, presieduto dallo stesso Miccichè, che ha deciso oggi che oggi ha auspicato “che si realizzi “l’unità del centrodestra in tutti i Comuni siciliani al voto. Prioritaria, inoltre, dovrà essere la presentazione del simbolo di FI in tutte le competizioni”. Una dichiarazione in base alla quale la stagione degli esperimenti neocentristi (vedi Gela) sembra accantonata. 

 

 


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