Mafia e soprusi, blitz a Ballarò| Gli immigrati contro i nuovi boss - Live Sicilia

Mafia e soprusi, blitz a Ballarò| Gli immigrati contro i nuovi boss

Da mesi piccoli commercianti subivano angherie. I NOMI.

PALERMO – La ribellione di massa è figlia di una cultura lontana. Commercianti e ambulanti del Bangladesh si ribellano e scattano dieci arresti. Operazione della Squadra mobile della polizia nel rione Ballarò di Palermo. In manette finiscono dieci persone che fanno capo al clan Rubino che negli ultimi mesi avrebbe seminato il panico nel popolare mercato. Il fermo è stato voluto dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio Demontis ed Ennio Petrigni.

Ad un gruppo di giovanissimi picciotti vengono contestati i reati di tentato omicidio, estorsione, incendio, rapina, violenza privata e lesioni personali con le aggravanti del metodo mafioso e della discriminazione razziale. Ai loro nomi gli agenti della Mobile, guidati da Rodolfo Ruperti, sono giunti indagando sul tentato omicidio del mese scorso ai danni di un giovane del Gambia. In manette, ripreso dalle telecamere finì Emanuele Rubino.

Fu lui a fare fuoco, ma si è scoperto che altre persone si muovevano nel quartiere imponendosi con la violenza. Sono “quelli di Ballarò”, come li chiamano gli amici del giovane che hanno aiutato i poliziotti nell’identificazione. Quelli che pretendevano la messa posto. E chi non pagava il pizzo subiva angherie e rapine.

I nomi degli arrestati

Ecco i fermati questa notte nel corso dell’operazione Maqueda della Squadra Mobile di Palermo sono: Alessandro Cutrona, Vincenzo Centineo, Giuseppe Rubino, Giacomo Rubino, Emanuele Campo, Giovanni Castronovo, Alfredo Caruso, Carlo Fortuna, Bruno Siragusa.

Le reazioni
“A Ballarò, dopo la reazione civile ma decisa dei giovani, prima del Gambia, e oggi del Bangladesh, alle violenze e ai soprusi, si è innescato un circolo virtuoso di legalità e civiltà, che vede da un lato l’impegno della Magistratura e delle Forze dell’Ordine e dall’altro la ribellione contro la mafia, il pizzo e la violenza”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando la notizia del blitz della squadra mobile nel quartiere di Ballarò. “Ad essere protagonisti di questa ribellione, che è una grande lezione di civiltà e cultura della legalità per tutta Palermo, – ha continuato Orlando – sono i migranti che confermano di essere al centro della rinascita e dello sviluppo libero della nostra città. L’efficienza con cui le Forze dell’Ordine e la Magistratura hanno operato, e stanno operando, – ha concluso il sindaco – è a sua volta e nello stesso tempo uno stimolo e una conseguenza della ribellione civile, così forte nel quartiere di Ballarò, nel quale l’impegno congiunto della società civile e dell’Amministrazione comunale possono essere un modello per tutti”.

 


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