Imu, si paga anche in Sicilia| Entro il 18 la prima rata - Live Sicilia

Imu, si paga anche in Sicilia| Entro il 18 la prima rata

Detrazioni, esenzioni e agevolazioni. Ecco un piccolo vademecum per il pagamento dell'acconto dell'Imu che, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, si pagherà anche in Sicilia. Da subito.

PREVISTE DETRAZIONI PER I FIGLI A CARICO
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Anche in Sicilia si pagherà l’Imu. Nonostante la mobilitazione di alcuni parlamentari sardi e siciliani che hanno chiesto a Mario Monti di non applicare la nuova imposta alle due maggiori Isole italiane, in virtù dello Statuto speciale e di una recente sentenza della Corte Costituzionale, la tassa non subirà modifiche né ritardi. La scadenza rimane fissata per lunedì 18 giugno: sarà quella la data entro cui tutti saranno chiamati a pagare la prima rata, ovvero l’acconto dell’Imu, l’imposta unica municipale, anticipata dal 2014 al 2012 dal decreto Salva Italia, che sostituirà in un solo colpo Ici, Irpef e reltive addizionali regionale e comunale.

Lo Stato sarà quindi costretto a rinegoziare l’imposta con la Regione siciliana, ma la tassa andrà pagata comunque. Ad essere rivista potrà essere le suddivisione del gettito, che al momento va per il 50% direttamente a Roma, ma non l’imposta in sé che è peraltro comunale.

L’Imu, considerata da molti una vera e propria stangata e al centro di roventi polemiche, sarà applicata su fabbricati, terreni agricoli e abitazioni rivalutati al rialzo e prevede una detrazione di 200 euro per l’abitazione principale, più altri 50 euro per ogni figlio (per un massimo di otto) sotto i 26 anni che abiti ancora con i genitori. Sono invece esenti dall’imposta gli immobili pubblici, i fabbricati con destinazioni culturali, ricreative, sanitarie e assistenziali e quelli appartenenti alla Santa Sede. Imu dimezzata per i fabbricati di interesse storico o artistico e per quelli dichiarati inagibili.

L’imposta non si pagherà più, però, con il bollettino postale bensì solo tramite F24. Il che se da un lato farà risparmiare carta e scartoffie, dall’altra ha mandato nel panico migliaia di contribuenti che hanno preso d’assalto i Caf, spingendo qualcuno a chiedere un rinvio del termine del 18 giugno che, secondo alcune voci, potrebbe essere accordato dal governo Monti. Un rinvio di appena due o tre settimane, non di più, che però permetterebbe di evitare resse e calca dell’ultimo minuto.

Il pagamento potrà avvenire in due rate (18 giugno-17 dicembre)oppure, per l’abitazione principale, in tre (18 giugno-17 settembre-17 dicembre). L’acconto, che scatterà tra circa una settimana, sarà calcolato sulla base delle aliquote previste dal governo nazionale, mentre il conguaglio su quelle stabilite dai singoli comuni. La normativa nazionale prevede lo 0,40% sull’abitazione principale e lo 0,76 sulla seconda, lo 0,20% sui fabbricati rurali e lo 0,76% sui fabbricati di altra tipologia, le aree fabbricali e i terreni agricoli.

 


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