Imu, stangata a Palermo - Live Sicilia

Imu, stangata a Palermo

Si prepara una nuova stangata per i palermitani. Il consiglio comunale, infatti, ha ricevuto dagli uffici di piazza Giulio Cesare la bozza dello schema di regolamento che dovrebbe segnare il passaggio, anche nella quinta città d’Italia, dall’Ici all’Imup, meglio conosciuta come Imu. L’Imposta unica municipale, infatti, non solo sostituirà la vecchia imposta ma la reintrodurrà di fatto per la prima casa, maggiorandola specie per imprese e negozi. Il decreto Salva Italia, varato dal governo nazionale, ha anticipato a quest’anno l’introduzione della nuova tassa mettendo i comuni con le spalle al muro. Parte dell’introito, infatti, andrà direttamente a Roma (il 50% del gettito sugli immobili diversi dalla prima casa), mentre con la restante parte gli enti locali dovranno fronteggiare i tagli ai trasferimenti e i buchi in bilancio.

Una circostanza che sta costringendo le più grandi città italiane a maggiorare le aliquote fino al massimo, così come potrebbe essere costretto a fare il comune di Palermo al quale mancano all’appello, per evitare il dissesto, circa 130 milioni di euro. Il ragioniere generale, d’altronde, l’aveva messo nero su bianco già a fine febbraio: per riequilibrare il bilancio, infatti, non basterà introdurre l’Imup che, già di per sé, sarà una batosta. Il comune dovrà maggiorare le aliquote, anche per coprire i buchi delle partecipate.

Facciamo due conti: se il comune applicasse le aloquote-base incasserebbe 64,4 milioni di euro, di cui 13,6 dalla prima casa (aliquota allo 0,4 per mille), 29 dalla seconda (aliquota allo 0,76 per mille) e 20,8 dai fabbricati produttivi (aliquota allo 0,76 per mille). Peccato, però, che per evitare il dissesto le aliquote vadano portate al massimo, aumentando l’incasso fino a 89,3 milioni. Toccherà poi al consiglio comunale stabilire se far gravare l’aumento sulle prime o sulle seconde abitazioni. In tutto, fra Imup e Irpef, il ragioniere generale conta di incassare 115 milioni l’anno.

Ma, aumenti a parte, cosa cambierà con l’Imup? Anzitutto vi sarà una rivalutazione delle rendite catastali del 5%, a cui si aggiungerà anche un aumento dei moltiplicatori. A cambiare saranno anche le detrazioni: se con l’Ici vi era sulla prima casa (prima che venisse abolita) una detrazione di 103,29 euro, adesso passa a 200 euro oltre 50 per ogni figlio fino a 26 anni fino ad un massimo di 400 euro (otto figli). Il pagamento, inoltre, non avverrà più col bollettino postale ma con l’F24 in due rate il 16 giugno e il 16 dicembre.

Stessa musica anche per le altre grandi città italiane. Milano, per esempio, sta studiando l’ipotesi di far gravare gli aumenti non sulle prime case ma su tutti gli altri immobili. Per le case vuote aliquota al massimo, 10,6 per mille, che scende al 9,6 per le case affittate. Misure analoghe dovrebbero essere approvate anche a Firenze, mentre a Roma gli ammanchi di cassa potrebbero spingere il sindaco Alemanno a una super-tassa: 6 per mille sull’abitazione principale e il 9,6 o 10,6 sul resto.


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