In ansia per la variante Delta, ma arrivano i tifosi del Galles

In ansia per la variante Delta, ma arrivano i tifosi del Galles

La Sicilia sottosopra per un caso dalla Gran Bretagna. Intanto arrivano i tifosi.

Siamo preoccupati, correttamente, per la variante Delta, già indiana, a ragione temuta. In Sicilia stiamo mettendo (giustamente) un mondo in allarme per un caso di ritorno dalla Gran Bretagna. Ma intanto ecco i tifosi del Galles per la partita degli Europei contro l’Italia, a Roma. E questo pone qualche, secondo noi legittima, domanda.

I test non vedono la variante

‘Per esempio su ‘La Stampa’ si legge: “400, 500 tifosi gallesi in arrivo a Roma dalla Gran Bretagna, e pronti a “invadere” l’Olimpico in vista del match di domani (20 giugno) con l’Italia. Il timore che tra loro ci sia qualche portatore del virus nella sua variante Delta (quella indiana), che impazza sempre più nel Regno Unito, è sensibile. Ma l’ordinanza con la quale il ministro Speranza ha deciso la quarantena di 5 giorni per chi arriva dall’Inghilterra scatta soltanto a partire da lunedì. E allora? Allora l’unica “arma” che potrà essere utilizzata negli aeroporti italiani sono e saranno i test antigenici rapidi. Risposta in 15 minuti circa. Ma con un problema non da poco: i test in questione non riescono a riconoscere la presenza o meno della variante Delta”. Il ‘Giornale’ titola con un piglio più d’assalto: “L’autogol di Speranza. Quarantena? Già arrivati i tifosi del Galles“. E Fanpage: “I tifosi del Galles che stanno arrivando a Roma hanno fatto il tampone prima di arrivare e sono nella piena legalità di poter girare per le strade della capitale e assistere alla partita. Ci si chiede però, dato che la variante Delta è un problema reale che desta preoccupazione, perché i controlli non siano stati intensificati anche in questi giorni”.

Cosa dicono gli esperti

“I test antigenici rapidi approvati dal ministero della Salute non si basano sul rilevamento ella proteina Spike, o S”, dice il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca (sempre citato dalla Stampa), riferendosi alla proteina che il virus utilizza come arma per invadere le cellule. Tra le proteine del virus, la Spike è infatti quella soggetta al maggior numero di mutazioni, sia nella variante Alfa sia nella Delta.

Le perplessità di Rezza

Come riporta SkyTg24: ‘Rispondendo a una domanda sul perché l’ordinanza che introduce la quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna entri in vigore il 21 giugno, a fronte della partita di calcio Italia – Galles prevista per domenica 20 giugno, Rezza (Gianni, direttore della prevenzione, ndr) ha dichiarato: “Probabilmente quando si fa una ordinanza di questo tipo bisogna dare del tempo per applicarla per non bloccare le persone nel momento in cui arrivano in Italia, ma le persone che arrivano devono essere testate senza dubbio”‘.

Quei dubbi legittimi

Ma i dubbi sono, appunto, legittimi e siamo sicuri che, nelle prossime ore, ci saranno delle risposte importanti. La variante Delta è, secondo gli stessi esperti italiani, una minaccia concreta. Come ha ricordato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, il professore Silvio Brusaferro: Vengono segnalati in Italia focolai di varianti, anche da variante Delta che possono eludere i vaccini. Questi focolai devono essere monitorati con attenzione e ciò implica anche una grande attenzione nel tracciamento e nel sequenziamento. Proprio individuazione dei casi, tracciamento e vaccinazione sono gli elementi che ci consentono di affrontare questa situazione”. Proprio per questo l’attenzione deve essere massima. Proprio per questo noi pensiamo che ci siano delle risposte rassicuranti da qualche parte. E che verranno fornite.


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