CATANIA. La Chiesa di Catania esprime sentimenti di afflizione e di vicinanza con la preghiera al popolo ucraino martoriato dalla guerra per un intero anno. L’inizio della quaresima, nel primo anno dopo il covid, cade nell’approssimarsi di un altro triste anniversario, il primo anno dall’inizio della guerra in Ucraina.
Papa Francesco non si è risparmiato nel tentativo di richiamare le coscienze, non solo delle parti in causa, ma di tutto il mondo, dai potenti ai semplici, sulla necessità di ricostruire la pace.
Numerosi gli appelli durante l’Angelus, i messaggi durante le udienze del mercoledì e degli incontri e perfino attraverso la pubblicazione del libro “Contro la guerra – Il coraggio di costruire la pace”.
In ultimo proprio al termine dell’udienza generale nell’aula Paolo VI, nel Mercoledì delle Ceneri il Santo Padre ha rinnovando l’appello ad un impegno generale perché possa cessare il martellante frastuono delle armi: Vorrà il Signore perdonare tanti crimini e tanta violenza? Egli è il Dio della pace, restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra?
Ed altrettante numerose sono state le iniziative scaturite dai numerosi appelli dell’Arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna sulla ricerca della pace, carattere fondante della stessa Chiesa, come scrive nella sua prima Lettera Pastorale “In ascolto dello Spirito Santo e dei fratelli per essere Chiesa in uscita”: I discepoli sono “coloro che guardano con fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace” (LG 9): non un gruppo esclusivo, ma uomini e donne come gli altri, con uno sguardo però illuminato dalla fede nel Salvatore, che condividono “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono” (GS 1).
Diverse le esortazioni in messaggi, catechesi ed omelie, molteplici le iniziative come i momenti di preghiera, i cortei, i convegni ed i progetti, quale quello sull’educazione alla pace dal titolo ‘OSARE LA PACE’ avviato nella diocesi di Catania, con la collaborazione dell’Ufficio Problemi Sociali e del Lavoro, e del movimento cattolico internazionale per la pace.
E così oggi, venerdì 24 febbraio, giorno del triste anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, l’Arcidiocesi di Catania e la Comunità di Sant’Egidio in Cattedrale hanno dato vita alla VEGLIA DI PREGHIERA PER LA PACE IN UCRAINA, presieduto da Mons. Luigi Renna. A precedere questo momento, alle ore 18.00 presso la Chiesa di Santa Chiara, un incontro sul tema della Pace con interventi di Emiliano Abramo della Comunità di Sant’Egidio, Yuriy Lifanse in collegamento da Kiev e Domenico Quirico, noto inviato di guerra e giornalista de La Stampa di Torino. A conclusione un corteo per la via Garibaldi confluirà in Cattedrale per la Veglia di Preghiera.
Lo stesso Arcivescovo Mons. Luigi Renna ci ricorda che “lo stile della pace è quello del Buon Samaritano, il quale mettendo in salvo l’uomo incappato nei briganti salva anche se stesso e la propria dignità. È la logica dello ‘sherpa’, di colui che cammina nella neve insieme a due amici: uno di essi ormai allo stremo per la fatica e per il freddo non riesce a proseguire il cammino ma lo sherpa se lo carica sulle spalle e naturalmente rallenta il suo passo gravato dal fardello umano del quale si è caricato. L’altro compagno non vuole rallentare il suo cammino per attenderli e decide di proseguire più velocemente da solo. Lo ritroveranno più avanti morto assiderato mentre i due scaldandosi a vicenda anche se affaticati e lenti, raggiungono vivi il rifugio.
Solo camminando insieme ci si salva e ci si salva tutti! È il compito di pace per ciascuno di noi: camminare con tutti caricandoci gli altri sulle spalle”.