"In fumo due anni di indagini |Quegli arresti andavano rinviati" - Live Sicilia

“In fumo due anni di indagini |Quegli arresti andavano rinviati”

Il blitz che ieri ha portato a 49 arresti nella provincia di Agrigento non doveva essere eseguito. A dirlo è il procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato, magistrato componente del pool sulle tracce del boss Matteo Messina Denaro. Secondo il pm, infatti, uno degli uomini arrestati avrebbe condotto gli inquirenti al superlatitante.

La polemica
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Con quegli arresti “è stata stoppata un’indagine su Messina Denaro che proseguiva da circa due anni”. Sono parole dure quelle di Teresa Principato, pm sulle tracce del pezzo da dieci di cosa nostra rimasto in libertà. Parole che il magistrato ha scritto in un documento inviato ieri pomeriggio ai 30 pm della direzione distrettuale antimafia e riportate stamane dal quotidiano “la Repubblica”.

Gli arresti cui la Principato fa riferimento sono quelli avvenuti ieri mattina in provincia di Agrigento. Tra i 49 arrestati, infatti, c’era chi, secondo il magistrato, poteva consentire agli inquirenti di arrivare al superlatitante. Il suo nome è Leo Sutera, detto “il professore”, un capomafia che dopo la sua scarcerazione è stato tallonato dai carabinieri del Ros.

“Si doveva decidere – scrive la Principato – se stoppare un’indagine su Messina Denaro che proseguiva da circa due ani o procedere a un fermo per mafia ed estorsione ad Agrigento”. E nonostante i magistrati alla ricerca del boss di Castelvetrano, avessero più volte chiesto il rinvio dell’operazione, ecco che ieri Leo Sutera finisce in manette. L’attività estorsiva dell’uomo, che aveva messo in ginocchio i commercianti della zona, però, secondo i magistrati di Agrigento guidati da Vittorio Teresi, andava fermata al più presto.

E ancora. Se da un lato, la procura di Agrigento ha più volte sostenuto la mancata presenza, durante le indagini, di indizi che potevano ricondurre alla “primula rossa”, a Palermo veniva sottolineato come, a intercettare Sutera, erano soltanto i militari del Ros coordinati dal pool Messina Denaro.

Ma dopo una riunione che la Principato ha definito “mortificante”, il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, avrebbe deciso: “Non ci sono aspettative certe di arresto di Messina Denaro”.


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