In un bene confiscato alla mafia |nasce "Il Giardino di Scidà" - Live Sicilia

In un bene confiscato alla mafia |nasce “Il Giardino di Scidà”

Un progetto a cui lavorano I Siciliani Giovani, l’Arci, la fondazione Fava, il collettivo Scatto Sociale e l’associazione MAD il movimento artistico d’avanguardia.

in via randazzo
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CATANIA – Il primo bene immobile confiscato alla mafia e assegnato con bando pubblico in provincia di Catania (LE FOTO). Un piccolo appartamento nel sottoscala di una palazzina in via Randazzo 27, ma con una caratteristica unica, un giardino che prenderà vita e sarà il fulcro delle attività che le associazioni vincitrici del bando attiveranno in quello che loro hanno chiamato “Il Giardino di Scidà”. “I Siciliani Giovani, l’Arci, la fondazione Fava, il collettivo Scatto Sociale e l’associazione MAD il movimento artistico d’avanguardia – dice Matteo Ianniti componente dell’associazione i Siciliani Giovani – è il gruppo di realtà territoriali che ha vinto l’appalto e l’assegnazione di questo luogo che non è in pessime condizioni, ma ha bisogno di alcuni lavori fondamentali per le attività che si svolgeranno al suo interno e nel giardino. Il Giardino di Scidà in memoria di Giambattista Scidà Presidente del tribunale dei minori a Catania e una figura centrale nella lotta alla mafia nella nostra città – continua Iannitti – non solo nella lotta a chi delinque e alle associazioni mafiose, ma anche nella ricerca delle motivazioni che spingono ragazzini piccolissimi a delinquere. Questo luogo non sarà solo un centro di aggregazione, teatro, danza, proiezioni e attività ludiche, ma soprattutto un laboratorio d’informazione che diventerà per la collettività e  il territorio etnea un simbolo di memoria della lotta alla mafia. on un archivio di storie e documenti con le esperienze vissute da Giuseppe Fava e da Giambattista Scidà”.

La campagna di crowdfunding è già partita, anche se non ufficialmente, ma già Il Giardino di Scidà ha raccolto più di mille euro. Oggi la presentazione alla città del progetto e l’apertura della raccolta dei fondi. Inoltre il progetto è stato sposato da Banca Etica che rimborserà un quarto delle somme donate reinvestendole nello stesso. La cifra che le associazioni si sono prefisse di raggiungere per rendere fruibile l’appartamento di via Randazzo e il suo giardino è di 10.000 euro. Le somme serviranno a poter sistemare l’impianto elettrico e per poter eseguire piccoli lavori di ripristino degli infissi e delle pareti.

La campagna di raccolta sarà resa pubblica con le cifre aggiornate giorno per giorno e con le indicazioni precise sul loro investimento.

Presente in via Randazzo anche Francesca Andreozzi della Fondazione Fava. “Un luogo di memoria è un posto dove la lotta alla mafia dev’essere condivisa, un impegno sociale, non solo da chi viene considerato un eroe – dice Andreozzi – l’obiettivo della fondazione è far conoscere la figura di Giuseppe Fava come uomo. Racconti, quadri e opere teatrali, un vero e proprio archivio dove viene fuori un impegno contro la mafia che tutti possono e devono fare”.

Oltre a Matteo Iannitti e Francesca Andreozzi erano presenti anche il presidente di I Siciliani Giovani Giovanni Caruso e Francesca Sciacca. “Non volevamo portare in questo contesto una redazione, quella dei Siciliani, ma un impegno nel contrasto e nella lotta alla mafia, una memoria viva – dice Giovanni Caruso – un impegno sociale innanzitutto”.

L’appartamento di via Randazzo 27 apre le porte, dalle 10,00, domenica prossima con un pranzo sociale, un occasione per far conoscere il luogo e il progetto Il Giardino di Scidà a tutti. Il crowdfunding è social e chiunque, da qualunque posto, potrà partecipare. Basta digitare Il Giardino di Scidà.


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