Incendi, "nessuna prevenzione": Regione chiude aree attrezzate VIDEO -

Incendi, “nessuna prevenzione”: Regione chiude aree attrezzate VIDEO

Commenti

    ci sono tanti che percepiscono il reddito di cittadinanza, ci sono tante “risorse”, ci sono tanti ospiti stranieri, etc etc, cosè tutti vogliono diritti, ma di doveri civici, di aiutare di riconoscenza verso questo paese non ne vuol sapere nessuno, vogliono vivere tutti da fannulloni!

    p.s. comunque il Dipartimento Sviluppo Rurale è prossimo alla chiusura per mancanza di personale, pochi impiegati, DEMOTIVATI perchè da 50 man mano che sono andati in pensione non sono stati rimpiazzati e sono rimasti in pochissimi, nè nessuno nella regione ha intenzione a trasferirvisi, anzi tutti vogliono andare per altri Dipartimenti meno problematici, al DG non interessano le problematiche degli impiegati, nella stesura del riordino del comparto forestale non sono ascoltate le richieste di ci lavora, insomma non va, i rematori si sono stancati di remare!

    Ho chiamato Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto” per avere notizie di Cordaro, delle misure antincendio, dei 100 droni e via discorrendo, e mi ha risposto “ma chi l’ha visto”?

    Ma dove sono gli oltre 20000 forestali ?

    non hanno 30 anni hanno un età che varia dai 55 ai 60 e oltre molti con limitazioni altri con complicazioni, (altri che possono non svolgono appieno il loro dovere) i piu’ coscenziosi lavorano ma nell’insieme l’armata di Brancaleone era meglio assortita

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La notizia della scomparsa di don Maurizio Francoforte mi ha profondamente toccato. È difficile trovare le parole per descrivere una perdita così grande, ma i ricordi e l’amore che ha lasciato in chi lo ha conosciuto parlano per lui. Don Maurizio non era solo un parroco, ma un padre accogliente, una guida silenziosa e costante, capace di vedere il meglio in ognuno e di spronare chiunque a crederci davvero. Il suo sorriso, la sua voce che trasmetteva calore e fermezza, la sua presenza sempre pronta a dare conforto rimarranno impressi nei cuori di chi ha avuto il dono di incrociare il suo cammino. Penso ai giovani che seguiva con passione, ai sogni che aiutava a coltivare, alle famiglie che accompagnava con delicatezza. Il suo amore per Brancaccio e il desiderio di riscatto erano il segno tangibile di una fede che si faceva concreta, che scendeva nelle strade, che sapeva sporcarsi le mani. E quel bastone di Fratel Biagio, che ha voluto accanto a sé anche nel momento dell’addio, sembra raccontare meglio di ogni parola il suo cammino: saldo, instancabile, ricco di speranza. Don Maurizio era un dono per tutti noi, un esempio luminoso di cosa significhi vivere per gli altri. E anche ora, nel dolore della sua assenza, so che il suo insegnamento e il suo amore continueranno a guidare e ispirare molti.

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