Incendiò la casa dei vicini| Pena ridotta e subito scarcerato - Live Sicilia

Incendiò la casa dei vicini| Pena ridotta e subito scarcerato

Appiccò le fiamme alla casa dei vicini. Condannato in primo grado a sei anni per tentato omicidio e incendio. In appello pensa ridotta a otto mesi. Accolta la tesi dei legali (nella foto): si trattò di un danneggiamento

PALERMO – Non fu né un tentativo di incendiare la casa dei vicini. Né, ipotesi ancora più grave, di ammazzarli. Resta in piedi solo l’accusa di danneggiamento. Questo significa una pena ridotta da sei anni a otto mesi e l’immediata scarcerazione.

Si è concluso il processo d’appello a carico di Francesco Mirabelli, 61 anni. È l’uomo che nel 2010 venne filmato dalle telecamere di sorveglianza di un negozio mentre appiccava le fiamme al portone di una palazzina a due piani di corso Tukory, a Palermo. I vicini, una coppia di anziani, si erano rifiutati di vendergli la casa e Mirabelli, secondo l’accusa, avrebbe deciso di vendicarsi. Le fiamme divampate nelle persiane si propagarono alla facciata. Fu un automobilista di passaggio a notare il fumo e ad avvertire i vigili del fuoco.

Le indagini della polizia arrivarono in poco tempo a Mirabelli. Quando furono appiccate le fiamme in casa c’erano gli anziani assieme il nipotino di nove anni. Scattò l’arresto. Dall’ottobre del 2010 Mirabelli si trova in carcere per le pesanti accuse di tentato omicidio e incendio doloso. In primo grado il Tribunale inflisse all’imputato una condanna a sei anni, riconoscendogli però le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti.

Ora la svolta processuale: Mirabelli è stato assolto dal tentato omicidio, mentre il tentato incendio è stato derubricato in danneggiamento. Da qui la condanna a otto mesi, molto più lieve dei due anni che ha già scontato. I legali dell’imputato, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Antonio Gargano, hanno sostenuto che l’imputato non aveva alcuna intenzione di uccidere gli abitanti della casa. Non sapeva neppure che si trovassero in casa. Il rischio di incendio, infine, non si è mai concretizzato. La Corte d’appello ha dato loro ragione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI