Incompatibilità, ecco le norme |votate nella notte dall'Ars - Live Sicilia

Incompatibilità, ecco le norme |votate nella notte dall’Ars

Sala d'Ercole nella notte ha approvato l'articolato della nuova legge, alla quale ora manca solo il voto finale. Ma solo una parte delle restrizioni entreranno subito in vigore

Manca il voto finale
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PALERMO – Al disegno di legge sull’incompatibilità dei deputati manca ormai solo il voto finale dell’Aula. Nella lunga notte di Sala d’Ercole, i deputati hanno approvato l’articolato della legge, che introduce norme più rigorose sull’incompatibilità. Chiamato all’inizio ddl “antiparentopoli”, nelle sue varie riscritture, il disegno di legge ha perso i riferimenti ai parenti, che avrebbero provocato profili di incostituzionalità. Alla fine, la norma è abbastanza lontana dal punto di partenza, tanto che un gruppo di maggioranza come i Democratici riformisti ha espresso seri dubbi sulla legge.

Definita “legge spot” in Aula dal deputato del Pdl Assenza, difesa a spada tratta dal governatore Rosario Crocetta che ha a più riprese rimarcato il suo profilo “etico”, apprezzata tra gli altri dal Pd, dall’Udc (“Il Parlamento Regionale aveva il dovere di rispondere con nettezza e non facendo spallucce”, dice il capogruppo Lillo Firetto facendo riferimento ai noti scandali) e dal Movimento 5 Stelle (Giancarlo Cancelleri parla di “legge manifesto”, la legge sull’incompatibilità (quasi legge, manca solo il voto finale) introduce una serie di novità, ispirate dal principio di fondo per cui i deputati non possono fare affari con la Regione. La norma estende i divieti già previsti da una legge degli anni ’50, prevedendo l’incompatibilità tra la carica di deputato e quella di funzionario o dirigente della Regione, o di amministratore o dirigente di enti di diritto privato, di società anche senza scopo di lucro che godano di contributi da parte della Regione. Una formulazione che include quindi anche gli enti di formazione professionale, richiamati espressamente nel comma g-ter dell’articolo 1, che recita: “Non sono eleggibili né compatibili i soci, i legali rappresentanti, amministratori, dirigenti, funzionari e consulenti di società o enti di formazione professionale, anche senza scopo di lucro, che fruiscono di finanziamenti o contributi, a qualsiasi titolo per lo svolgimento di attività formative o per conto della Regione, o che siano titolari di appalti per forniture o servizi per lo svolgimento di attività formative per conto della Regione”. Quest’ultima norma è l’unica che trova immediata attuazione, le altre diventeranno applicabili a partire dalla prossima legislatura. Tra queste, quella che prevede che i deputati non possono assumere ex novo dopo l’elezione incarichi in società che beneficiano di sostegno economico da parte della Regione. Le cause di incompatibilità si applicano non solo ai deputati ma vengono estese anche agli assessori regionali. Il ddl dovrà essere approvato a maggioranza qualificata: serviranno quindi 46 voti favorevoli. Se ne parlerà lunedì, quando l’Aula riprenderà l’esame dell’altro disegno di legge da approvare prima della pausa estiva, cioè quello che prevede le variazioni di bilancio in favore di onlus, teatri e Province.


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