"Ineleggibilità, basta | con le banalizzazioni" - Live Sicilia

“Ineleggibilità, basta | con le banalizzazioni”

Il governatore, Rosario Crocetta

"Non capisco il clamore che si sta sollevando sulla legge siciliana in materia di ineleggibilità/incompatibilità recentemente approvata". Lo scrive il presidente Crocetta. Che argomenta con una nota.

La nota del presidente
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PALERMO- Se n’è parlato tanto di ineleggibilità, con polemiche e dichiarazioni assortite. Sul tema il presidente Crocetta scrive una nota. Eccola.

“Non capisco il clamore che si sta sollevando sulla legge siciliana in materia di ineleggibilità/incompatibilità recentemente approvata. Il Commissario dello Stato ha richiesto di omettere le parole “socio”, “funzionario”, “dipendente”. Ovviamente, laddove il funzionario è dipendente di società partecipate della Regione e operanti in “house”, non si comprende il motivo di tale disparità rispetto al funzionario della regione. Mentre, la benevolenza nei confronti del socio, ci sembra eccessiva essendo il socio detentore reale e vero del potere economico del patrimonio dell’azienda e quindi in grado di esercitare una influenza dominante. Ne è prova il fatto che nella recente inchiesta sulla formazione due dei soggetti coinvolti affermano testualmente “non ci possono fare nulla perchè siamo soci”.

Voglio rappresentare che con la legge sulle incompatibilità e ineleggibilità abbiamo introdotto, per la prima volta, la regola che la partecipazione ad enti di diritto privato, anche senza finalità di lucro, che fruiscono di finanziamenti o contributi da parte della Regione costituisce motivo di ineleggibilità ed incompatibilità a deputato regionale. Tutto ciò è rimasto ed introduce nuovi livelli avanzati di salvaguardia del ruolo di deputato e degli interessi della pubblica amministrazione.

Non riesco a capire l’invocazione continua che parte della politica siciliana fa sull’applicazione del decreto leg.vo n. 39/2013. Questo decreto legislativo è già applicato anche in Sicilia e, comunque, non mi pare che in Italia abbia risolto la questione del conflitto d’interessi. La legge siciliana in questo campo vuole fare di più rispetto al Paese anche perchè il Legislatore ha affidato alla Regione la facoltà di introdurre norme e criteri più rigorosi rispetto al resto della Nazione. Banalizzare pertanto, il risultato raggiunto è veramente miope, perchè mostra disinteresse all’introduzione di norme più stringenti che regolino la vita delle Istituzioni. E’ sufficiente leggere alcuni degli articoli approvati per comprendere la portata dei cambiamenti:

Art. 10

1. Non sono eleggibili inoltre:

a) coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali, amministratori e dirigenti di società, enti di diritto privato o di imprese private risultino vincolati con lo Stato o con la Regione per contratti di opere o di somministrazione, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative, che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o l’autorizzazione è sottoposta;

b) i rappresentanti, amministratori e dirigenti di società, enti di diritto privato ed imprese volte al profitto di privati, che godano di contributi, concorsi, sussidi o garanzie da parte dello Stato o della Regione;

1bis) Le ineleggibilità di cui al presente Capo sono estese ai rappresentanti, agli amministratori, ai dirigenti ed ai funzionari di enti non territoriali, anche senza scopo di lucro, di società o imprese private che godono di contributi da parte della Regione nonché ai dirigenti e funzionari dipendenti della Regione. Sono comunque fatti salvi gli incarichi assunti dai deputati regionali, dal Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dal Presidente della Regione e dai componenti della Giunta regionale in forza di espressa previsione di legge;

1 ter) Non sono eleggibili né compatibili i soci, legali rappresentanti, amministratori, dirigenti, funzionari e consulenti di società o enti di formazione professionale, anche senza scopo di lucro, che fruiscono di finanziamenti o contributi, a qualsiasi titolo, per lo svolgimento di attività formative per conto della Regione o che siano titolari di appalti per forniture e servizi per lo svolgimento di attività formative per conto della Regione”.

Capo III – Delle incompatibilità

Art. 10-ter “2 bis. I deputati regionali non possono, altresì, successivamente all’insediamento nella carica, ricoprire ex novo la qualità di socio, presidente, rappresentante legale, amministratore, consigliere, dirigente, funzionario, dipendente, consulente di società o di enti diversi da quelli territoriali, che beneficiano di sostegno economico o finanziario da parte della Regione. Sono comunque fatti salvi gli incarichi assunti dai deputati regionali, dal Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dal Presidente della Regione e dai componenti della Giunta regionale in forza di espressa previsione di legge”.

Art. 10 septies

1. Le cause di incompatibilità dei deputati regionali previste dal superiore Capo II e dal presente Capo si applicano, altresì, nei confronti del Presidente della Regione e dei componenti della Giunta regionale. Con apposito regolamento, nel rispetto dei principi del giusto procedimento, sono disciplinate le modalità di contestazione delle cause di incompatibilità in capo agli Assessori regionali.

Il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta


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