PALERMO – Stabilizzazione degli infermieri e tutte le figure professionali della sanità assunti per l’emergenza Covid 19. Questo ha spinto il Nursing Up Sicilia a presentarsi, in sit-in, davanti l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Il sindacato chiede la stabilizzazione degli infermieri assunti con la dicitura ‘extra ordinem’ per far fronte alla perenne carenza di personale negli organici di tutte le Asp della Sicilia.
“Siamo qui per manifestare e presentare le istanze che ci provengono dai colleghi o, comunque, dal mondo della categoria infermieristica, relativamente alle esigenze di essere stabilizzati – ha dichiarato Biagio Pronto referente responsabile del Nursing Up Messina – Chiediamo, in favore dei colleghi che hanno affrontato, per così dire, la pandemia a mani nude perché molti hanno pochissima esperienza, che vengano stabilizzate“.
Proto fa presente che in Sicilia c’è una forte carenza di personale: “Da dati ufficiali, mancano circa 6000 mila infermieri e ci sono le condizioni per stabilizzare i giovani colleghi e dare l’opportunità a chi lavora al Nord di essere trasferito. Chiediamo che questa gente venga collocata nei servizi siciliani anche per servire meglio l’utenza“.
Per il referente del sindacato in Sicilia l’assunzione senza concorso pubblico non sarebbe uno scandalo: “Ci sono delle leggi che permettono di stabilizzare il personale e rientrerebbe all’interno delle norme e non vediamo nulla di scandaloso“.
“Il mese scorso – ha dichiarato Gioacchino Zarbo responsabile regionale del Nursing Up – abbiamo inviato una lettera al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, per sensibilizzarli e farsi portavoce verso il governo nazionale per l’assunzione a tempo indeterminato dei colleghi assunti ‘extra ordinem’ a tempo determinato da un anno e mezzo. Speriamo si facciano promotori e portavoce verso il governo nazionale per non lasciare a casa questi colleghi che hanno combattuto la pandemia. Questi colleghi – ha concluso Zarbo – hanno dato un loro contributo valido sul campo per fronteggiare la pandemia. Questi colleghi nei fatti vanno a ricoprire i vuoti in organico lasciati da decenni“.