Le proposte per salvare Termini | "Nove sono le più concrete" - Live Sicilia

Le proposte per salvare Termini | “Nove sono le più concrete”

Fiat. Riunione al Ministero
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E’ appena iniziato al Ministero per lo Sviluppo Economico il tavolo tecnico convocato dal governo per esaminare, tra l’altro, le 16 proposte di riconversione dello stabilimento siciliano di Termini Imerese. Al tavolo, a cui non é presente per il momento il ministro Claudio Scajola, ci sono per il governo il responsabile della task force per le imprese in crisi, Giampietro Castano, e il direttore generale, Andrea Bianchi. Per Fiat sono presenti i responsabili delle Relazioni industriali e istituzionali, Paolo Rebaudengo e Ernesto Auci. Per i sindacati siedono i responsabili delle Organizzazioni dei Metalmeccanici: ci sono i segretari generali della Fiom Gianni Rinaldini, della Fim Giuseppe Farina, della Uilm Rocco Palombella, della Fismic Roberto Di Maulo e per l’Ugl il segretario nazionale Giovanni Centrella. Al tavolo siede anche l’assessore all’industria della Regione Sicilia Marco Venturi.

Sono dunque 16 le proposte ricevute dal Ministero dello Sviluppo per lo stabilimento della Fiat di Termini Imerese, tra queste sette riguardano l’automotive. E’ quanto trapela da fonti presenti all’incontro in corso al ministero tra governo, Fiat e sindacati.

“Tutto quello che si aggiunge mi piace, quello che sostituisce non mi piace. Va bene auto più turismo, o ancora auto più Ikea. Ma se si rinunciasse all’auto a Termini Imerese, lavoro per 3.000 persone non si riuscirebbe più ad averlo”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, parlando della situazione del sito siciliano della Fiat, nel giorno del tavolo tecnico sulla vertenza. Epifani, nel corso della trasmissione “Effetto domino” in onda stasera su La7 alle 23:40, ha spiegato “ci stiamo muovendo in un mercato molto difficile, reso ancora più difficile dalla crisi. Il problema in Italia è che noi vendiamo tre volte le macchine che produciamo, questo rapporto c’é solo da noi, non c’é da nessun’altra parte”. La situazione di oggi per Epifani ha “ragioni storiche: la Fiat e i governi non hanno fatto entrare altri produttori, per cui se si decide di produrre fuori non si ha il contraltare di altri produttori che vengono”. E ha aggiunto: “se si chiude già quel poco che c’é in Italia a livello di produzione si allarga ancora di più questa sproporzione. Ecco perché siamo così attenti a Termini Imerese”.

“Il problema è che Termini Imerese é uno stabilimento di piccole dimensioni, mentre oggi si tende a produrre in siti grandi”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, parlando della situazione della fabbrica siciliana della Fiat nel giorno del tavolo tecnico sulla vertenza. E ha aggiunto: “Produzioni di nicchia a Termini Imerese, però, si possono e si potevano fare”. Sempre nel corso della trasmissione “Effetto domino” in onda stasera su La7 alle 23:40, il leader della Cgil ha sottolineato: “Non siamo stati presi di sorpresa da Marchionne”, il problema – ha spiegato – “é che un anno e mezzo fa aveva detto il contrario, ma ora ha cambiato idea”. Un’altra criticità, per gli stabilimenti del Lingotto in Italia, per Epifani è che “nel nuovo quadro globale Fiat in Italia ha meno interessi rispetto al Sudamerica o agli Stati Uniti”.

Sarebbero nove le ipotesi più concrete per la riconversione di Termini Imerese e, di queste, quattro riguarderebbero il settore auto. Lo hanno riferito al termine della riunione al ministero dello Sviluppo economico, il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, e il segretario nazionale della Fim, Bruno Vital.

Il ministero dello Sviluppo ha confermato che pubblicherà un bando internazionale per attrarre investitori interessati allo stabilimento della Fiat di Termini Imerese. E’ quanto riferiscono fonti presenti all’incontro al ministero tra governo, Fiat e sindacati.

Delle 16 proposte ricevute per lo stabilimento della Fiat di Termini Imerese, il Ministero dello Sviluppo, attraverso l’advisor Invitalia, ha proceduto a una prima scrematura: cinque sono state scartate (due in origine, le altre in corso d’esame), ne rimangono nove e tra queste al momento sono due quelle che vengono ritenute più concrete in quanto corredate da documentazione richiesta da Invitalia. E’ quanto è emerso dalla riunione al Ministero dello Sviluppo tra governo, Fiat e sindacati sullo stabilimento di Termini Imerese. Anche chi ha presentato le altre sette proposte ha consegnato parte della documentazione richiesta da Invitalia che tuttavia é in attesa di altri dettagli per procedere con le valutazioni. Per quanto riguarda i settori relativi alle 16 proposte originarie, 7 riguardano l’automotive, 4 la ricerca sempre nel settore auto, 3 il comparto manifatturiero, una il ramo energia e una i media. Tra le proposte sull’automotive sono quattro quelle corredate da maggiore documentazione


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