LAMPEDUSA – Avrebbe atteso l’arrivo della comandante tedesca della nave Sea Watch, Carola Rackete, e le avrebbe augurato di essere violentata, con pesantissime e volgari allusioni razziste: per questo un venticinquenne di Agrigento è finito a processo con l’accusa di istigazione a delinquere. I fatti si verificarono al momento dell’arresto di Rackete, all’alba del 29 giugno del 2019, al porto di Lampedusa. I carabinieri, presenti sulla banchina, scrissero una relazione di servizio e la inviarono in Procura. Il video, peraltro, fece il giro dei social.
L’indagato, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica, che si è poi scusato pubblicamente con Carola Rackete tanto che non c’è stato neppure alcun tentativo di costituzione di parte civile, sarà adesso processato con l’accusa di istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di odio etnico, nazionale e razziale. Il dibattimento, dopo il rinvio a giudizio deciso dal gup del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, doveva entrare nel vivo oggi ma è stato rinviato al 2 febbraio per l’assenza dei testi che non sono riusciti a partire da Lampedusa a causa del maltempo.