Intimidazione a parroco antimafia - Live Sicilia

Intimidazione a parroco antimafia

Intimidazione per Don Luigi Petralia, parroco della chiesa Santa Lucia di Gela, impegnato in prima linea nella lotta alla mafia e per la legalità. Due ragazzi sono entrati in chiesa e hanno dato fuoco a uno striscione appeso a un muro del giardino adiacente. Indagano la squadra mobile di Caltanissetta e il commissariato di Gela. Solidarietà di Sonia Alfano, Giuseppe Lumia e Rosario Crocetta (a.c.)

Intimidazione per don Luigi Petralia, parroco della chiesa Santa Lucia di Gela, impegnato in prima linea nella lotta alla mafia e per la legalità. Sabato notte due ragazzi sono entrati nella chiesa riuscendo ad evitare accuratamente il sistema di sicurezza. Poi si sono introdotti nell’oratorio e hanno dato fuoco a uno striscione del Grest (Gruppi Ricreativi ESTivi) appeso a un muro. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza e le immagini sono ora al vaglio della squadra mobile di Caltanissetta.

Solidarietà da Sonia Alfano, eurodeputata dell’Idv, e dal senatore Giuseppe Lumia. “Don Luigi Petralia – dice l’Alfano – svolge da anni un’importante opera di affermazione della cultura della legalità, di promozione umana e di effettivo contrasto all’azione delle mafie nel suo territorio. Un impegno che dà naturalmente fastidio. A lui e a tutta la sua comunità vorrei esprimere la mia piena solidarietà e la mia vicinanza per questo ennesimo atto intimidatorio e mi auguro che mandanti ed esecutori di un tale gesto vengano presto individuati e assicurati alla giustizia”.

“La sua azione in questi anni – aggiunge Giuseppe Lumia – è stata positiva, di qualità, perché ha saputo promuovere la cultura della legalità e della lotta alla mafia, coinvolgendo la sua comunità e i cittadini onesti di Gela. Non è la prima volta che don Luigi subisce minacce, ma nonostante tutto e’ andato avanti con un impegno straordinario. Adesso si vuole alzare il tiro e quindi la gravità dell’atto intimidatorio non va sottovalutata”.

Sulla stessa linea, infine, il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, “una vicenda così si sarebbe potuta leggere come un’azione di vandalismo se i ragazzi non dimostrassero di conoscere dettagliatamente il sistema di sicurezza e il parroco non fosse una delle personalità della città più impegnate nella lotta alla mafia”. Ma, l’eurodeputato autonomo del Pd, ribadisce l’impegno: “Nessuno pensi che attraverso questi atti intimidatori possano fermare l’attività di don Luigi e della sua parrocchia o intimidire il movimento antimafia della città. La battaglia contro la mafia continuerà ad andare avanti e darà ulteriori risultati”.


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